Erosione costiera, Progetto Montemarciano bacchetta la giunta: «Serve un salto di qualità»
Dopo l’ennesima mareggiata del 16 maggio scorso, che ha di fatto cancellato gli sforzi fatti con il ripascimento dell’arenile in un tratto di Marina, l’amministrazione comunale di Montemarciano ha annunciato nuovi lavori pubblici per ripristinare lo status quo in tempi celeri e aggiungere alcune migliorie nell’area del lungomare. Ma sull’azione della giunta Bartozzi, guidata in questo momento dal vicesindaco Tittarelli, arrivano le critiche e i suggerimenti dell’opposizione.
Dato l’arrivo dell’estate, il Comune è al lavoro per un nuovo intervento di pulizia della spiaggia e poi di ripascimento con la ghiaia proveniente dalla vicina Senigallia per quanto riguarda il tratto di spiaggia tra i ristoranti “Alberto Berardi” e “Heidi”. All’orizzonte si profilano anche nuovi servizi igienici, docce sull’arenile con temporizzatore, la pulizia dell’area camper tra il lungomare e la ferrovia, nuova segnaletica orizzontale e cinque dissuasori di velocità con passaggio pedonale sul lungomare.
«Nell’attesa che abbiano inizio i grandi lavori di difesa costiera nella zona nord del litorale di cui si parla da un quinquennio, perché non provare a fare un salto di qualità nel constrasto all’erosione?» si domandano dal gruppo “Progetto Montemarciano”. «La prima azione potrebbe essere quella di chiedere ufficialmente alla Regione Marche di programmare un intervento di ripascimento sulla spiaggia di Marina, ovvero quel tratto di arenile che va dalla foce del torrente Rubiano fino alla prima scogliera a pennello. È una nostra proposta, che cercheremo di formalizzare in consiglio comunale».
«Quel tratto di costa – ricordano gli esponenti di minoranza consiliare – continua infatti a subire gli effetti delle mareggiate perché il vecchio progetto non è stato completato e, probabilmente, non è stato neanche ben calibrato. I lavori furono finanziati con fondi statali della protezione civile e realizzati tra la primavera del 2009 e l’autunno del 2010. L’intervento ebbe varie fasi di complessità e fu pieno di problematiche tecniche e ambientali che sfociarono addirittura nel sequestro delle scogliere, i cui basamenti erano stati realizzati con materiali diversi da quelli previsti da capitolato. Anche la fase di collaudo presentò criticità che trovano testimonianze negli atti: in quello definitivo redatto nel luglio 2012 si evidenzia come, in sede di revisione e valutazione, era stata verificata l’impossibilità di quantificare con precisione le quantità di ghiaia apportata per mancanza dei rilievi ante e post intervento, e che pertanto i volumi di ghiaia presenti sull’arenile ammontavano a poco più del 12% di quanto previsto. La spiaggia non c’è perché non fu mai ricostruita, a differenza di quanto previsto da quel progetto. Anche nel tratto di spiaggia tra le scogliere a pennello non fu mai completato il ripascimento previsto».
«Il consiglio comunale – secondo Progetto Montemarciano – deve ripartire da questo dato, per impegnare la giunta e la maggioranza a chiedere supporto alla Regione per mettere in programmazione gli interventi necessari in tempi congrui, fuori dalle logiche emergenziali. Tra gli annunci e la cantierizzazione del progetto di ripascimento sono trascorsi quasi cinque anni, tempo prezioso anche per la zona a nord della foce del Rubiano (dal sottopasso Buglioni ai ruderi del Naomi) e per la zona delle scogliere a pennello dove sono sempre evidenti i segnali di squilibrio. Serve, pertanto, una visione più ampia e strategica per il contrasto all’erosione del nostro arenile, servono azioni costanti. Proviamo, anche così, a dare il nostro contributo».
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