Elezioni a Barbara, Pasqualini non si ricandida
Non si ricandiderà alle prossime elezioni amministrative di giugno 2024 Riccardo Pasqualini, attuale sindaco di Barbara. Lo ha annunciato egli stesso ai microfoni di Radio Duomo Senigallia durante l’intervista nel programma “Venti minuti da Leone”. Con lui abbiamo fatto una chiacchierata sulle problematiche e sulle opportunità offerte dai piccoli comuni dell’entroterra: dai lavori pubblici all’alluvione, dalla partecipazione allo spopolamento, dalla cultura all’occupazione. Ecco una sintesi di quanto detto: il resto potete ascoltarlo sulla frequenza 95.2 FM venerdì 19 aprile alle ore 20; sabato 20 aprile alle 13:10 e alle 20; e domenica 21 a partire dalle ore 16:50. Buona lettura e buon ascolto.
Come mai non si ricandida?
Sono stati cinque anni molto pesanti, ma principalmente è per motivi di salute. Non riuscirò a garantire un impegno al 100%. Però ho dato disponibilità a un’eventuale presenza come consigliere comunale magari con delega ai giovani, allo sport e tempo libero.
Quali progetti la prossima amministrazione dovrà portare avanti?
Innanzitutto la nuova scuola per l’infanzia e la primaria. Il finanziamento è ormai di un anno e mezzo fa e contavamo di finirla per settembre 2024, ma per varie peripezie burocratiche e per i rincari delle materie prime ancora dobbiamo mettere il primo mattone. La scuola è un punto fondamentale e ci tengo moltissimo, altrimenti il paese è finito.
Altri progetti?
Ci sono diversi interventi pubblici come la sostituzione dell’illuminazione pubblica a led; il rifacimento di alcune strade ferme agli anni ‘80; e poi i ponti colpiti dall’alluvione, soprattutto il ponte di Bombo che collega la parte collinare verso Castelleone di Suasa con il nostro paese. Ma viste le nuove norme di sicurezza, i progetti dovranno essere rivisti. Gli altri hanno un traffico e un peso minore.
La popolazione si sente più sicura dopo i lavori sul fiume?
Il Nevola passa nel nostro territorio per meno di due chilometri, ma sono stati fatti diversi lavori e il letto del fiume ripulito da alberi, tronchi secchi e detriti. E’ tutto il reticolo secondario, quello dei fossi, che è ancora fermo a com’era due anni fa. Purtroppo noi abbiamo pagato un prezzo altissimo in vite umane in proporzione alla zona toccata dal fiume, dove ci sono cinque o sei case e un paio di attività.
Tra i rischi dei piccoli comuni interni c’è lo spopolamento. Com’è la situazione a Barbara?
Purtroppo c’è poca partecipazione nonostante le varie iniziative e questo non favorisce il contrasto allo spopolamento. A parte il calcio che vede ora un movimento di oltre 300 bambini, adolescenti e giovani leve, per il resto c’è poca vivacità. Anche la rassegna di teatro dialettale è andata benissimo, mentre la partecipazione politica, dopo il covid, è cambiata molto e i rapporti si sono allentati. C’è un pre e un post covid.
Quali soluzioni dunque?
Innanzitutto i piccoli comuni hanno budget limitati e questo non gioca a nostro favore, ma le cose si possono fare se lavoriamo insieme e il Comune si presta a tutte le iniziative, ma servono le proposte. E’ per questo che sollecitiamo le varie associazioni, la pro loco – che ringrazio per tutto il lavoro che fanno – e altre realtà a darsi da fare. Il Comune è un partner ma ai giovani dico: non aspettate, siate voi lo stimolo al cambiamento e alla partecipazione. Poi la strada per fare le cose si trova.
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