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Due anni fa l’alluvione che devastò intere vallate: il ricordo, le commemorazioni, i lavori, la visione

Le commemorazioni per il secondo anniversario dell'alluvione 2022

Esattamente due anni fa si è verificata la drammatica alluvione che ha devastato diverse zone da Arcevia a Senigallia (oltre che la zona di Cantiano), coinvolgendo – chi più, chi meno – tutti i comuni delle valli Misa e Nevola. Un evento che ha portato con sé danni enormi – siamo oltre il miliardo di euro – ma soprattutto la morte di tredici persone di tutte le età, dagli 8 anni del piccolo Mattia Luconi agli 89 di Gino Petrolati. Un bilancio drammatico, forse il più grave della storia delle Marche. A due anni dalla tragedia dedichiamo questa puntata di Venti Minuti da Leone a loro, alle loro famiglie, al territorio ferito che sta provando a rialzarsi.

I FATTI

Nel pomeriggio del 15 settembre 2022 le precipitazioni che nell’alto anconetano e alto pesarese erano cadute abbondanti si sono riversate nelle vallate creando veri e propri fiumi sulle strade di campagna e di città. I corsi d’acqua primari e il reticolo secondario sono esondati in più punti travolgendo ogni cosa. Era di difficile previsione: la quantità è stata di oltre 400 mm di acqua in sei ore, una cosa incredibile, di molto superiore all’alluvione dell’Emilia Romagna quando di acqua ne scese poco più della metà. Tutto si è riversato a valle, allagando ogni comune fino all’abitato di Senigallia.

LE VITTIME

Se la spiaggia di velluto è stata quella ad essere maggiormente colpita per estensione territoriale, chi è stato colpito più duramente in termini di vite umane sono state Barbara, Arcevia, Serra de’ Conti e Ostra. In quell’occasione hanno perso la vita Mattia Luconi, Noemi Bartolacci, Brunella Chiù, Erina Febi, Mohamed Ennaij, Augusto Montesi, Michele Bomprezzi, Giuseppe Tisba, Andrea Tisba, Diego Chiappetti, Fernando Olivi, Maria Luisa Sereni e Gino Petrolati. Tutto questo avvenne praticamente senza che le popolazioni venissero informate: nessuno, se non quando era troppo tardi, si stava rendendo conto di ciò che accadeva. Solo intorno alle 20:30 a Senigallia arrivò l’allerta con l’avviso di mettersi al riparo nei piani alti. Verso le 23: 30 il fiume Misa cominciò a esondare in centro storico, dopo che l’enorme massa di tronchi, rami, detriti  si accatastò sui due ponti del centro cittadino, ponte Garibaldi, danneggiato, e ponte degli angeli, facendo da dighe. Il resto è storia nota e mezza città venne allagata.

LE COMMEMORAZIONI

Proprio tra sabato 14 e domenica 15 settembre 2024, a due anni dall’alluvione, le vittime sono state ricordate in tutti i comuni delle Valli Misa e Nevola, con varie iniziative. A Trecastelli il sindaco MArco Sebastianelli ha depositato un mazzo di fiori sul Nevola; a Barbara si è tenuta la messa solenne, officiata dal vescovo Franco Manenti, con la partecipazione di tutti i sindaci del territorio e di tante persone. A Senigallia il sindaco Massimo Olivetti e il presidente della Regione Acquaroli hanno depositato tredici rose sul Misa, una per ogni vittima. A Ostra c’è stata una fiaccolata a Pianello conclusa con una messa e la presentazione di un libro “Orme nel fango”. Anche a Ostra Vetere è stata celebrata una messa con lo spegnimento delle luci in piazza. Il presidente della giunta regionale nonché commissario all’emergenza alluvione Acquaroli ha evidenziato durante le commemorazioni in ricordo delle vittime sia il grande lavoro fatto finora, sia le attività in corso. Il presidente della Provincia di Ancona Daniele Carnevali ha rievocato le sue ripercussioni sulla cittadinanza: «A due anni dall’alluvione che ha colpito la valle del Misa, sono a confermare la vicinanza mia personale e dell’ente che rappresento in primis alle famiglie che hanno perso i loro cari e poi ad un intero territorio, colpito profondamente nella sua economia e sicurezza. Noi come Provincia abbiamo fatto e stiamo facendo tutto il possibile per i cittadini del territorio della val Misa. Voglio garantire che ci siamo, e che continuiamo a lavorare per riportare alla normalità la viabilità nei territori colpiti dalla tragica alluvione di due anni fa».

I LAVORI

Sul fronte dei lavori, proprio nei giorni scorsi è stato fatto il punto in regione, con Acquaroli e il vice commissario all’emergenza alluvione Babini. E’ stato ricordato che lo stato d’emergenza per l’alluvione 2022 è prorogato fino al 17 settembre 2025, così come i lavori in corso ammontano a circa 460 milioni, per fare fronte agli interventi sul territorio, ai ristori a imprese e privati e al piano delle opere strutturali rese necessarie dall’alluvione. «C’è la proroga dello stato d’emergenza, altri dodici mesi importanti per proseguire in questa azione – ha spiegato Acquaroli –. Siamo in procinto di mettere in campo tutta una serie di opere che sono state progettate per la mitigazione del rischio, tante infrastrutture progettate e oggi sulla via della cantierizzazione e della realizzazione per il conseguente ripristino di una maggiore sicurezza su tutto il territorio». Con una consapevolezza: «sappiamo benissimo che il rischio non potrà mai essere completamente azzerato, ma contenuto».

IL PIANO DELLE OPERE STRUTTURALI

Sono 1470 gli interventi approvati dal dipartimento di Protezione civile, 135,8 i milioni di euro stanziati, di cui 53 liquidati, per far fronte alle urgenze. Interventi sul Nevola e sul Misa, come pure sul Cesano e sul Burano, per il ripristino della buona funzionalità idraulica dei corsi d’acqua. Sono 24 i milioni per i ristori a imprese e privati, erogati come misure di immediato sostegno economico, ma è stata avviata anche l’erogazione dei ristori “pesanti”, per 4,6 milioni, contributi a favore di privati, titolari di attività economiche e produttive e imprese agricole. Sono 2,2 i milioni di euro destinati a contributo per automobili e furgoni danneggiati (668 autovetture e 85 furgoni). E’ di 130 milioni, infine, il piano delle opere strutturali che prevede la realizzazione di 34 opere, alcune con diversi impatti sull’assetto idraulico dei territori colpiti dall’alluvione, come le vasche di espansione. La prima, quella di Bettolelle-Brugnetto è stata terminata nella prima parte e potrebbe già oggi entrare in funzione, alla prima piena di una certa entità. Tra gli altri interventi da realizzare ci sono il completamento del secondo stralcio della realizzazione di vasche di espansione sul fiume Misa, la demolizione e il rifacimento del ponte Bettolelle, di quello sempre sul Misa nella frazione Pianello di Ostra e di quello di via delle Selve in località Casine di Ostra, ma anche diversi ponti sul Nevola e la realizzazione della cassa di espansione area Zipa sul Nevola a Ostra.

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