Dopo l’alluvione, ecco come rinascerà il nuovo ponte Garibaldi a Senigallia
Sarà una struttura in acciaio, con una forma a “S” alta più di due metri sopra il piano stradale, a rendere concreto, entro il 2025, il nuovo ponte Garibaldi a Senigallia. La nuova infrastruttura nascerà a pochi metri di distanza dalla vecchia sede: sarà lunga 40 metri, con rampa di accesso in via Rossini e condurrà fino ai portici Ercolani: probabilmente sarà a senso unico con direzione nord-sud ma sarà larga abbastanza per poter ospitare, volendo, due corsie di marcia. Avrà anche passaggi ciclabili separati e marciapiedi, oltre al verde urbano per mitigare l’impatto dell’opera ingegneristica. In sostanza è stata confermata l’ipotesi progettuale circolata mesi fa e che tanto aveva fatto discutere la città perché, questa era la critica, non teneva nella giusta considerazione l’aspetto estetico e paesaggistico.
Per quanto riguarda i costi, è stato stimato il superamento dei 2,5 milioni di euro: tra progettazione e realizzazione dell’opera si dovrebbe arrivare ai 3,5 milioni di euro. Il cantiere dovrebbe partire, ma non si è azzardata alcuna data precisa, entro i primi sei mesi del 2025, con l’auspicio di terminare i lavori entro fine estate. In seguito verrà rimossa la passerella temporanea posizionata per la circolazione ciclopedonale a fianco alle macerie del vecchio ponte. Per il ponte degli Angeli dell’8 dicembre 2018, ricostruito dopo la precedente alluvione del 2014 e dedicato alle vittime della Lanterna Azzurra, si parla già di sostituzione per evitare l’effetto diga come nel caso dell’esondazione del 2022.
«E’ stata una scelta complessa ma necessaria per poter rispettare il franco idraulico e per coniugare le esigenze legate al raccordo con la viabilità cittadina – ha detto il presidente della Regione Marche nonché commissario all’emergenza alluvione Francesco Acquaroli durante la presentazione del progetto – Non è stato semplice trovare la giusta collocazione ma questa è una soluzione ad altissima tecnologia che garantisce il rispetto delle norme sulla sicurezza perché Senigallia non debba rivivere più situazioni come quella del 2022 o temere a ogni allerta. La città non deve essere sottoposta a rischi a causa delle infrastrutture e questo progetto è la risposta a tutte le esigenze».
A fornire i dettagli sul progetto del nuovo ponte Garibaldi a Senigallia è il vicecommissario all’emergenza alluvione Stefano Babini. L’infrastruttura sarà in acciaio, un prefabbricato che verrà montato sul posto, lungo 40 metri e a doppia corsia con marciapiedi e pista ciclabile laterale. «Entro ottobre verrà completata la progettazione e confermo la tempistica annunciata dal presidente Acquaroli. Ormai la realizzazione è lanciata, possiamo già intravederla anche se gli imprevisti ci possono essere sempre». Il riferimento è ai precedenti annunci sui lavori che dovevano partire per la primavera 2024. «Le prime ipotesi erano praticamente solo di buon senso e persino partivano a raso con gli argini in muratura. Poi abbiamo chiesto deroghe al Consiglio superiore dei lavori pubblici che però ha fatto capire che non sarebbe stata accordata, quindi siamo dovuti procedere con questo progetto». Su ponte degli Angeli, ex ponte II Giugno, Babini ha annunciato un concorso di idee per risolvere il problema dell’altezza: «Il Garibaldi si può rialzare, questo non si può sopraelevare perché è in una posizione strategica, nemmeno col meccanismo dei martinetti idraulici. Perciò dobbiamo ricorrere al parere degli esperti per cercare nuove soluzioni».
«E’ una soluzione che abbiamo caldeggiato in base al rispetto della normativa sulla sicurezza. Il nuovo ponte sarà molto diverso rispetto a quello che c’era prima, ma per noi è molto importante la ricostruzione di questa struttura». Questo il commento del sindaco Massimo Olivetti. «Mi auguro che la riflessione interessi anche ponte degli Angeli che deve essere modificato o sostituito perché al di là delle indagini, è una situazione che ci può mettere in crisi in più occasioni. Quello che importa più del livello estetico è la questione sicurezza: non vogliamo che sia messa ancora in secondo piano. Non si poteva rifare il ponte dov’era o com’era prima perché sarebbe atterrato praticamente davanti al duomo e perché c’è il vincolo sui portici Ercolani che non si poteva superare. Questa soluzione è un sacrificio che va bene rispetto a un sistema di sicurezza che è prioritario».
Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.