Don Luigi: “Costretti ad andare all’essenziale”
Don Luigi Imperio, dallo scorso settembre, è parroco a Monte San Vito e Borghetto, la prima, storica comunità parrocchiale che vanta una chiesa molto bella; la seconda, popolosa frazione ‘in basso’ dove vivono tante giovani famiglie, con nuove abitazioni e dinamiche sociali tanto diverse. Lo abbiamo raggiunto per farci raccontare come sono andati questi primi mesi di servizio pastorale.
“Provo a fare un piccolo bilancio di questi primi mesi nelle due nuove comunità, nella parrocchia di Monte San Vito e di Borghetto, in cui sono arrivato il primo settembre. Devo dire che non erano parrocchie totalmente a me sconosciute. Dal 2008 al 2010, infatti, sono stato collaboratore di don Pietro e don Mario, due parroci storici per queste comunità. E quindi sono arrivato in una situazione è vero di pandemia, di tante restrizioni ma con persone già un po’ conosciute, parte della comunità già conosciuta: è un punto di forza perché almeno affrontiamo insieme questo momento. Vedo che c’è una grossa spinta a fare quello che si è sempre fatto da parte degli operatori pastorali, e da parte della gente di chiedere quello che si è sempre chiesto.
C’è questa difficoltà di provare a fare o a chiedere qualcosa di diverso. Invece mi sembra che la pandemia ci chieda proprio questo: accanto alla prudenza, l’attenzione nell’uso della mascherina, lo stare a distanza, forse la pandemia ci chiede di osare in altri ambiti, non in quello sanitario ma in quello pastorale. Non nelle cose da fare ma nel come fare le cose.
Potrebbe essere proprio questo della pandemia un evento che ci costringe ad andare all’essenziale anche come comunità parrocchiali. Mi chiedo quante delle cose che venivano chieste alla parrocchia veramente erano essenziali o riuscivamo a far sì che fossero integrate nella pastorale, cioè vie per giungere alle persone e per portare poi le persone al Signore. Questa condizione spinge noi parroci, catechisti, operatori Caritas, operatori della liturgia, tutte le varie entità che si muovono all’interno della parrocchia a chiederci qual è veramente l’essenziale per la comunità e cos’è che posso offrire anche in questo tempo difficile alle persone”.