La visita pastorale per conoscersi meglio
Il vescovo di Senigallia, Franco Manenti, inizierà dalla metà di questo mese la sua prima visita pastorale. Don Paolo Gasperini, vicario diocesano per la pastorale, ci spiega cos’è e cosa comporterà.
Come si svolgerà la visita pastorale, chi coinvolgerà?
C’è un passo molto bello all’inizio della ‘Lettera ai Romani’, dove san Paolo dice che desidera incontrare la comunità di Roma per comunicare dei doni spirituali e perché lui possa essere confortato dalla fede che hanno in comune, Paolo e la comunità. Questa è la Visita pastorale: non un fatto burocratico o celebrativo, ma un momento in cui il Vescovo si incontra con le comunità e i fedeli per incoraggiarli, per promuovere l’unità e la comunione in Cristo e nella Chiesa, per dare slancio all’impegno missionario. Il vescovo Franco incontrerà dunque tutta la diocesi iniziando in questo mese di ottobre e terminando a maggio 2024. Concretamente nel mese di ottobre incontrerà gli organismi diocesani, poi da novembre a febbraio 2023 le comunità della vicaria di Senigallia, da febbraio a maggio la vicaria di Ostra-Arcevia e poi da ottobre 2023 fino a maggio 2024 le vicarie di Chiaravalle e di Mondolfo-Corinaldo. La Visita pastorale coinvolgerà così tutte le persone presenti nel territorio della diocesi, i fedeli ma anche coloro che non hanno come riferimento la comunità cristiana. Concretamente dopo l’incontro con le commissioni pastorali diocesane, il Vescovo incontrerà le quattordici unità pastorali presenti in diocesi e all’interno delle Unità pastorali le comunità parrocchiali con le loro specificità e anche le associazioni e i movimenti presenti. Ogni unità pastorale elaborerà per questo un programma che permetta al Vescovo, da una parte di incontrare la vita quotidiana di ogni realtà, dall’altra di ascoltare anche realtà che non gravitano nella vita delle parrocchie.
Quali gli obiettivi ‘dichiarati’ della visita?
L’obiettivo della Visita pastorale è confermare il cammino di fede della Chiesa diocesana in questo tempo particolare. Particolare perché ha comportato la “prova” della pandemia e ora altre prove, perché si colloca all’interno del percorso sinodale…
Continua a leggere nell’edizione digitale del 6 ottobre, cliccando qui.
Sostieni l’editoria locale, abbonati a La Voce Misena.