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Anche la diocesi di Senigallia alla Settimana sociale di Trieste. Idee e testimonianze.

Scritto da Laura Mandolini il . Pubblicato in , .

La 50a Settimana Sociale si è svolta Trieste dal 3 al 7 luglio 2024. Il tema è stato Al Cuore della Democrazia.Hanno partecipato ai 5 giorni di lavoro 1100 delagati dalle diverse le diocesi d’Italia e dalle associazioni, 6000 persone presenti la domenica all’incontro con il papa. Trieste è stata ed è ancora citta mitteleuropea con una passato di divisioni e ferite ed un presente di difficile, ricordiamo tra le tante cose l’accoglienza dei fratelli e delle sorelle che giungono in questa porta d’Europa mediante la cosiddetta”rotta balcanica”.

Anche la Diocesi di Senigallia ha preso parte alla importante iniziativa: insieme al Vescovo Franco Manenti, erano presenti Giovanni Spinozzi (Direttore della PSL),  Enea Barazzoni (membro di Commissione diocesana), Giandiego Carastro (segretario del percorso We Care), Alberto Di Capua (facilitatore del Parco che vogliamo), Alice Manoni (responsabile formazione delle Acli), Beatrice Roventi (Animatrice di Comunità del progetto Policoro). Le Marche erano presenti, in totale, con 8 diocesi (Pesaro, Fano, Senigallia, Ancona, Fermo, Camerino, san Benedetto, Ascoli) e con 51 partecipanti. Da Senigallia, era presente anche Massimo De Rosa che ha curato lo stand e la buona pratica del percorsoIter suasanum.

La Settimana sociale si è strutturata in diversi momenti: i momenti di preghiera e le relazioni fondative in plenaria, presso il Centro Congressi; poi i momenti laboratoriali divisi in gruppi di 15 membri ed infine momenti pubblici presso le varie Piazze della democrazia, nelle accoglienti vie di Trieste. Tra di esse, alcune avevano i seguenti temi: Democrazia digitale con Paolo Benanti e Marco Bentivogli; Istituzioni locali: la democrazia alla prova della comunità con Gregorio Arena e Federica Fanesi (sindaca di Ostra) e Roberto Louvin ; Carcere: dignità e libertà con Marta Cartabia; Economia civile con Vittorio Pelligra; Periferie: le città viste dai margini con Eugenia Canfora Mario Vatta, Giovanni Carrosio; CITTADINANZA: migrazioni e diritti nell’Italia di oggicon Giovanni La Manna; Prepararsi alla politica con Giovanni Diamanti; Pace e disarmo con Alessandra Morelli e Nello Scavo; Istituzioni e autonomia con Umberto Ronga; Pratiche di uguaglianza con Rita Giaretta.  Tra i momenti a latere anche quello organizzato da Argomenti 2000, con la presentazione del Libro Bianco Il Futuro è equità e la presentazione delle due proposte di legge sulla partecipazione e sulla democraticità dei partiti, ideate insieme alle ACLI.

Una grande novità tecnologica è stata data dall’utilizzo di una App dedicata che ci ha permesso sia di essere aggiornati sui momenti comuni sia di scrivere le nostre idee nei gruppi di approfondimento, e mediante la quale seguire i vari step del processo partecipativo. Le scritture condivise aiuteranno il Comitato Scientifico ed Organizzatore a restituirci una sintesi complessiva, a settembre.

La settimana sociale si è aperta con il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha richiamato i fondamenti costituzionali della partecipazione e si è conclusa con il discorso di Papa Francesco ai partecipanti, a cui ha chiesto di guarire il cuore della democrazia, laddove esso si rivela infartuato o gravemente malato.

I relatori del mattino hanno esposto riflessioni veramente profonde e che sono disponibili alla lettura di chiunque vorrà collegarsi al sito ufficiale delle Settimane sociali. Sono stati contribuiti e pertanto li ricordiamo personalmente: il prof. Filippo Pizzolato dell’Università di Padova;  il prof. Michele Nicoletti dell’Università di Trento, la professoressaIsabella Guanzini dell’Università di Ganz; la prof.ssa Annalisa Caputo dell’Università di Bari; la prof.sa Mara Gorli dell’Università Cattolica di Milano; il priore della comunità di Bose Sabino Chialà; la prof.ssa Arianna Rotondo dell’Università di Catania. Entusiasmanti i momenti del dopocena: dal concerto con R. Cocciante, Meninni, R. Vecchioni, Amara, Mr. Rain, S. Cristicchi alle testimonianze su Raoul Follereau e sul ministro Bhatti, ucciso in Pakistan perché difendeva le libertà religiose delle minoranze.

La diocesi di Senigallia ha appreso molto da questi giorni: soprattutto il metodo della scrittura riflessiva proposto dal prof. Giovanni Grandi del Comitato scientifico ed organizzatore: tramite questo metodo (invero non dissimile dal metodo della conversazione spirituale) ogni partecipante può offrire la propria voce, dal momento che prima di iniziare la discussione ciascuno ha prima scritto quanto poi andrà a comunicare in gruppo.

Inoltre, ci sentiamo confortati perché diversi inviti ad organizzare una partecipazione creativa sono di fatto già storia nella nostra diocesi: La città che vogliamo nel 2019, Il Parco che vogliamo nel 2022-2024, il We Care nelle scuole superiori sono state esperienze che, raccontante a Trieste nei gruppi, hanno suscitato molto interesse.

Lasciamo direttamente spazio al alcune testimonianzedei nostri delegati:

Giovanni Spinozzi

La cosa più bella è l’ amore per la democrazia che abbiamo vissuto. Vi cito la frase del prof. Nicoletti: la democrazia è lo strumento che mette al centro e valorizza tutte le persone non considerate oggetto (come con l’ assistenzialismo), ma con il protagonismo, quindi considerandole soggetto. Dall’amore per la persona scaturisce amore per la democrazia.

La idea che porto a casa è quella di sbloccare questa  forza interiore che è dello Spirito Santo e che sta nel cuore di ognuno per metterlo a servizio del bene comune.

Sui processi partecipativi tante diocesi  hanno fatto importanti passi in avanti e che possiamo attivare anche noi sul territorio.

Dalla accoglienza dignitosa ai migranti alla riforma costituzionale o al lavoro giusto… non c’è cosa che non ci interessa. Dico I Care, anzi We Care perché vogliamo spenderci per il bene comune come Gesù ha fatto per ciascuno di noi.

Enea Barazzoni

Settimana emozionante e preziosa, nella quale ho potuto sperimentare “buone pratiche”, ascoltare grandi donne e uomini, condividere e testimoniare esperienze, parlare di politica. È stato un dono partecipare a questo processo al cui centro è stata messa la democrazia, ora a noi il compito di restituire alle nostre comunità quanto ricevuto. Papa Francesco ci indica la strada:  “tante volte pensiamo che il lavoro politico è prendere spazi: no! È scommettere sul tempo, avviare processi, non prendere luoghi.” Da Trieste si rinnova forte l’invito ad un energico impegno civico e politico collettivo, solo così potremo cambiare le sorti di un mondo che sta prendendo una deriva pericolosa. Impegniamoci in prima persona ad “organizzare la speranza”.

Giandiego Carastro

Ringrazio il Vescovo Franco e Giovanni per avermi reso possibile partecipare alla Settimana sociale di Trieste.  E’ stato evidente lo spirito di comunione e di comunità espresso nello stare insieme, a partire dalle riflessioni sul nuovo protagonismo partecipativo animato dai credenti in Italia. Voglio ringraziare Gabriele Darpetti (Delegato regionale Marche per la PSL) per averci convocato a Loreto due settimane fa, per iniziare la Settimana sociale già allora, presso il Centro di spiritualità dei Salesiani, il cammino verso Trieste nella preghiera allo Spirito Santo: don Peppe Capecci (Responsabile PSL della diocesi di Ascoli) ci ha accompagnato con una intesa riflessione spirituale! Vorrei lanciare tre input. Il primo è quello per cui alcuni delegati hanno sentito il bisogno di vedersi per costituire una rete di amministratori credenti. I riferimenti politici erano plurali, ma unitaria è stato il desiderio di chiedere un accompagnamento a tutta la comunità: penso che , citando il mio gruppo di lavoro, da oggi in poi non si possa né si debba più fare terra bruciata ai credenti che si dedicano al servizio in politica. Il secondo input è quello di fare rete tra noi delegati delle Marche nel compito di trasferire a comunità e cittadini la ricchezza ricevuta. Ad esempio, se una diocesi vuole invitare un relatore come il prof. Pizzolato o il prof.  Nicoletti o la prof.ssa Gorli, etc. sarebbe opportuno che lo faccia sapere per tempo a tutti noi, in modo da programmare quell’evento come evento regionale ed invitare tutta la Regione ai. Il terzo input riguarda il metodo della scrittura che il prof. Giovanni Grandi ed il suo team hanno insegnato a noi delegati. Pur con alcuni passaggi ancora farraginosi è veramente una novità: tutti, anche i più timidi, hanno avuto la possibilità di dire la propria! Mi offro per studiare come questo metodo scioccante possa essere adottato anche in luoghi ordinari delle decisioni come sindacati, partiti, associazioni, consigli pastorali diocesani.

Alberto Di Capua

Vorrei condividere la rotta disegnata del mio gruppo a tre, all’interno del gruppo di studio. Il titolo della proposta è stata: Future Design. Instaurando un dialogo con i giovani da cui si evincono le loro passioni e/o desideri nel progettare il proprio futuro, le istituzioni individuate cooperano e co-progettano per la realizzazione di programmi ed esperienze condivise in cui sia evidente ed emergente la propria passione che diventa dimensione professionale.Come buona pratica abbiamo indicato Il patto educativo della APS Sacro Cuore (affiliato ai Salesiani per il Sociale) Arcidiocesi Foggia-Bovino.

A livello più personale, vorrei segnalare questo: tutti noi ricordiamo che i volontari di Senigallia spalavano nel fango dopo i tragici giorni dell’alluvione del 2022 e sorridevano. Ci dava conforto. Mi ha colpito il volto sorridente ed accogliente delle centinaia di volontari, anche lì a Trieste.. Persone che all’ingresso ti accoglievano e tu con la bocca ancora impastata dal sonno eri sollevato e rincuorato dal trovarti davanti ragazzi accoglienti. Il fatto che ti dessero Avvenire e cercassero il tuo sguardo per riscuoterti e prendersi un sorriso da parte tua, è stato molto coinvolgente…questa accoglienza sorridente rimarrà un grande ricordo.

Una sorpresa della Settimana è stata l’auto-convocazione di una rete di amministratori cattolici che militano in diversi partiti al fine di riflettere su come la ispirazione sociale cattolica possa favorire l’impegno su temi comuni, con lo stile del dialogo costituente, denominata Rete di Trieste. Moltissimi interventi hanno sottolineato la importanza di educare i giovani sin da bambini alla dimensione sociale dell’essere credenti. In tal senso, il Vescovo Franco ha già chiesto alla Commissione di Pastorale sociale un nuovo servizio: seguire più direttamente i giovani che nelle parrocchie e nelle aggregazioni ecclesiali mostrino una sensibilità per l’impegno sociale, politico, per il bene comune. Sarebbe bello e sinodale avviare tale servizio vocazionale anche con la Pastorale giovanile e delle vocazioni!

Se la precedente settimana sociale di Cagliari si era conclusa con l’invito a generare le CER- Comunità energetiche nelle parrocchie, questa 50 esima Settimana è finita, ma non si è conclusa: infatti, a partire dal prossimo settembre il Comitato Scientifico ed Organizzatore invierà nelle diocesi un agile documento di sintesi, contenente il frutto dei gruppi di lavoro e finalizzato ad attivare nuova democrazia partecipativa nelle scuole, nelle parrocchie, nei partiti, , nei sindacati, nelle comunità più diverse,  nelle città.

I referenti ringraziano per questa opportunità di crescita umana e cristiana e si mettono a disposizione di parroci e referenti di gruppi ecclesiali per venir a raccontare di persona le tante ricchezze che Trieste ci ha donato.

Giandiego Carastro e i delegati della diocesi di Senigallia a Trieste 2024

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