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Contratti di fiume, qualcosa si muove anche a Senigallia

L'incontro in sala consiliare a Senigallia sul contratto di fiume
L'incontro in sala consiliare a Senigallia sul contratto di fiume

Contratto di fiume, qualcosa si muove. E’ stato nei giorni scorsi siglato il primo accordo di programma per l’area Misa e Nevola, che prevede azioni da compiere da enti, istituzioni e stakeholders (i portatori d’interessi) ma anche nuovi dibattiti. La firma da parte del Comune di Senigallia (capofila) e degli enti locali delle valli Misa e Nevola – gli stessi partecipanti al percorso che la Regione ritiene meritevole di attenzione – è avvenuta lo scorso 5 marzo in sala consiliare a Senigallia.

Ma che cos’è il contratto di fiume, di cui si parla fin dai primi anni 2000? Sostanzialmente è un accordo tra vari soggetti che hanno responsabilità nella gestione o anche solo nell’uso delle acque, così come nella pianificazione del territorio e nella tutela dell’ambiente. Alla base del contratto di fiume c’è la volontaria adesione da parte di varie associazioni, enti e singole persone che prendono parte nell’atto di programmare la tutela, la gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, senza tralasciare l’importantissimo compito di prevenzione del rischio idraulico.

Dopo anni di dibattiti e incontri, arriva alla presenza del vicecommissario per l’alluvione 2022 Stefano Babini e del dirigente del settore della protezione civile regionale Stefano Stefoni (che hanno analizzato e siglato alcune schede dell’accordo di programma) un primo documento che pone obiettivi e orizzonti, da ratificare da parte dell’assessorato regionale all’ambiente e protezione civile entro il mese di marzo. Le parole chiave sono: pianificazione, gestione, responsabilità e controllo. Perché ognuno deve fare la sua parte in questo percorso che non solo mira a prevenire nuove alluvioni o esondazioni di torrenti e fiumi, ma anche a valorizzare la risorsa ambientale.

Proprio in quest’ottica si muove la seconda parte del contratto di fiume: se una prima fase può finalmente partire in chiave operativa, la successiva può e deve iniziare con le nuove proposte da avanzare per un nuovo accordo di programma.

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