Consultorio Ucipem di Senigallia, intervista alla direttrice Marinelli: «Fondamentale saper ascoltare»
L’importanza di saper ascoltare gli altri, di porsi disponibili verso il dialogo ma anche di conoscersi per poter comprendere come affrontare le difficoltà che ci si pongono davanti sono alcune delle strategie e delle indicazioni che arrivano da una realtà locale, quella del consultorio U.C.I.P.E.M. di Senigallia che ha festeggiato recentemente i primi 50 anni di attività. Abbiamo intervistato la direttrice Marinella Marinelli, e potrete ascoltare la chiacchierata su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM) in onda venerdì 1 e sabato 2 novembre alle ore 13:10 e alle ore 20, ma anche domenica 3 a partire dalle ore 16:50 (la terza di tre interviste consecutive), oltre che cliccare sul tasto play del lettore multimediale in questo articolo.
Questo consultorio ormai da 5 anni è in via Gramsci, ma prima stava in piazza Diaz: come mai vi siete trasferiti?
Purtroppo ci sono state delle condizioni proprio fisiche della villetta che, complici l’alluvione e una serie di problematiche, è ora inagibile, per cui ci siamo dovuti spostare nei locali della Caritas.
Quando nasce il consultorio Ucipem?
E’ nato nel 1973 ad opera del monsignor Odo Fusi Pecci e dell’intuizione di don Eugenio Giulianelli, all’epoca parroco del Portone, che insieme ad un gruppo di soci fondatori ha organizzato questo servizio in questa villa donata dalla famiglia Marzocchi, una famiglia che ci teneva che fosse svolta in questa sede, l’attività del consultorio familiare. Un gruppetto di persone ha creato dal nulla una cosa così importante per la cittadinanza.
Quali sono le vostre attività?
Sono quelle di ascoltare le persone che chiedono aiuto. Persone di ogni genere, di qualsiasi età, singoli, coppie, famiglie, che si trovano in difficoltà nelle relazioni quotidiane a causa di paure, conflitti, indecisioni e si rivolgono a noi perché facciamo questo servizio gratuitamente in quanto siamo tutti volontari e li aiutiamo, li sosteniamo, non è che diamo consigli, non diamo indicazioni precise, ma il nostro è un lavoro socio educativo, nel senso che accompagniamo la persona a conoscere meglio se stessa, a capire quelle che sono le sue necessità, le sue esigenze e poter poi prendere delle decisioni.
Chi sono i volontari che vi operano?
Siamo consulenti familiari, abbiamo fatto un percorso, la Scuola Italiana Consulenti della Coppia e della Famiglia (SICOF) di Roma; dopo questa formazione di base facciamo comunque sempre formazione e corsi di aggiornamento, data la delicatezza dell’argomento che trattiamo. Facciamo anche eventi per la cittadinanza, convegni, seminari, l’ultimo che abbiamo presentato a settembre era proprio per festeggiare il nostro cinquantesimo anno di attività, si intitolava appunto Parlami… Ti Ascolto proprio per sottolineare questa nostra attenzione alla persona e vicinanza alla persona.
Un bel traguardo, anzi ormai sono 51 anni… come è cambiata nel tempo, non solo la vostra attività ma anche la richiesta che arriva dalle persone.
L’attività si evolve in base alle richieste delle persone, che fondamentalmente sono sempre le stesse, appunto le difficoltà di relazione, ma in questo periodo anzi negli ultimi anni direi le relazioni si sono fatte sempre più complicate e anche i genitori rispetto ai figli, per esempio, si interrogano tantissimo perché i figli stessi, soprattutto durante l’adolescenza, li mettono in crisi. I ragazzi non sono più accondiscendenti come erano un tempo, quindi il tipo di educazione del genitore è maturata, il genitore si deve preparare, non può improvvisarsi, e si chiede aiuto molto di più rispetto a una volta.
Ci sono quindi argomenti che vanno un po’ per la maggiore? Magari le tematiche giovanili forse stanno prendendo più piede in questi ultimi periodi?
Sì, in questi ultimi anni il problema soprattutto degli adolescenti è aumentato sicuramente. Mentre prima si notava più una richiesta per problemi di tipo personale o di coppia, in questi ultimi anni siamo anche in contatto e lavoriamo con degli istituti scolastici proprio perché i ragazzi stessi chiedono un confronto. Ma ripeto, i problemi sono di tutti i generi. Le aspettative, le prestazioni anche a scuola, incidono molto soprattutto quando c’è una grande disparità tra quelle che sono le richieste, le aspettative della famiglia o della scuola e quello che le persone, i giovani sentono. A volte è difficile orientarsi.
Diamo uno sguardo al futuro…che prospettive?
La nostra attività prosegue e ci indirizziamo sì soprattutto alle scuole e seminari, i convegni che riusciamo ad organizzare proprio per essere vicini al territorio, alle istituzioni, alle situazioni in cui si creano maggiori problematiche. Siamo tutti volontari che vengono da professionalità diverse, che dedicano il loro tempo al benessere degli altri, cerchiamo di essere vicini, vicini alla cittadinanza, vicini alle scuole, vicini alle persone che vengono anche da fuori Senigallia. Ci sosteniamo con il 5 per mille che viene devoluto dalle persone che ci conoscono, ci aiuta la diocesi in parte per affrontare delle spese, di base ci sono anche le offerte delle persone che vengono, non chiediamo nulla ma a seconda delle possibilità ognuno quando come e se vuole ci lascia un’offerta.
Info e contatti: consucipemsenigallia@yahoo.it – 351 383 8782.
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