Combattere il tumore al tempo del Covid
Il Covid-19 rallenta le attività ospedaliere, sottrae posti letto agli altri pazienti. Con la pandemia si sono registrati cali ovunque nell’interventistica e soprattutto nelle nuove diagnosi. È questa una delle considerazioni emerse durante il congresso Marcangolo, che si è tenuto lo scorso 26 novembre alla Rotonda a mare di Senigallia. Alla tredicesima edizione dell’importante appuntamento di oncologia marchigiana sono intervenuti medici, ricercatori e autorità politiche tra cui il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Lo scopo del convegno era di approfondire le conoscenze sull’approccio terapeutico integrato e sulle principali novità terapeutiche in campo oncologico, ma con l’occasione si è anche parlato di riforma del sistema sanitario nazionale, di vaccini e di pandemia.
Un primo focus sull’impatto di questa quarta ondata covid è arrivato proprio da Sileri che ha parlato di come si stia «rallentando l’attività degli ospedali di tutto il paese», mentre i contagi continuano a crescere. «Sono circa 600 mila gli interventi rimandati in campo sanitario e medico, buona parte dei quali riguarda il settore oncologico». Le persone hanno meno opportunità per le diagnosi precoci, arma fondamentale per la cura dei tumori: la scarsità di spazi, personale e strumentazioni porta un ritardo nella scoperta e nell’approccio alla malattia, spesso in stadio già avanzato. Da qui la necessità di agire su più fronti, come l’attivazione – dal prossimo 6 dicembre – del super green pass; come lo stanziamento di risorse economiche per la sanità pubblica e il nuovo piano oncologico nazionale…
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Carlo Leone