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Colletta di Terrasanta, vicini alle comunità che hanno diritto alla pace

Veduta di Gerusalemme dalle mura che circondano la Città vecchia

“9.775.603,58 dollari: è questa la cifra complessiva delle offerte pervenute nell’anno 2020 per la Colletta di Terra Santa”. È quanto riporta la Congregazione per le Chiese orientali che ha diffuso la tradizionale lettera per la Colletta “Pro Terra Sancta” accompagnandola con un prospetto in cui riassume la distribuzione delle offerte ricevute. I territori che beneficiano sotto diverse forme di un sostegno proveniente dalla Colletta sono Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq. Di norma, spiega la Congregazione, la Custodia di Terra Santa “riceve il 65% della Colletta, mentre il restante 35% va alla Congregazione per le Chiese orientali, che lo utilizza per la formazione dei candidati al sacerdozio, il sostentamento del clero, l’attività scolastica, la formazione culturale e i sussidi alle diverse circoscrizioni ecclesiastiche in Medio Oriente”.

La colletta “pro Terra Sancta” 2021 sia “per tutti l’occasione per non girare lo sguardo, per non passare oltre, per non ignorare le situazioni di bisogno e di difficoltà dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che vivono nei Luoghi Santi. È stato un anno di prova anche per la Città Santa di Gerusalemme, per la Terra Santa e per la piccola comunità cristiana che dimora in Medio Oriente, che vuole essere luce, sale e lievito del Vangelo”. È quanto scrivono il card. Leonardo Sandri e mons. Giorgio Demetrio Gallaro, rispettivamente prefetto e segretario della Congregazione per le Chiese orientali, nella lettera per la Colletta “pro Terra Sancta” – che si celebra il Venerdì santo. Il testo ricorda “l’isolamento” dei cristiani della Terra Santa dovuto alla pandemia: “Tagliati fuori dal contatto vitale con i fratelli provenienti dai vari Paesi del mondo. Hanno patito la perdita del lavoro, dovuta all’assenza di pellegrini, e la conseguente difficoltà a vivere dignitosamente e a provvedere alle proprie famiglie e ai propri figli”. In molti Paesi, ricorda la lettera, “il persistere della guerra e delle sanzioni hanno aggravato gli effetti stessi della pandemia. Inoltre è venuto meno anche parte dell’aiuto economico che la colletta pro Terra Sancta, ogni anno garantiva, a motivo delle difficoltà di poterla svolgere in molti Paesi nel 2020”.

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