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Chi sono i nuovi cardinali creati da Papa Francesco

In tutto ammontano 9 le nuove porpore con diritto di voto in Conclave, e 4 gli ultraottantenni. Con il Concistoro del 28 novembre quindi i cardinali diventeranno 232, di cui 128 elettori, otto in più rispetto al limine massimo di 120 stabilito da Paolo VI, ma più volte superato dai suoi successori. Dopo il prossimo Concistoro i cardinali elettori creati da Papa Francesco saranno 73, rispetto ai 39 di Benedetto XVI e ai 16 di Giovanni Paolo II. Gli europei saranno 53 (di cui 22 italiani), i latinoamericani 24, gli africani 18, gli asiatici 16, i nordamericani 13, 4 i provenienti dall’Oceania. A salutare con gioia l’ingresso dei suoi nuovi confratelli, a nome di tutta la Chiesa italiana, è stato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, ricordando che i nuovi porporati annunciati “sono frutto e dono delle nostre comunità”. “Conosco ciascuno di loro – ha proseguito il cardinale – e sono certo che sapranno vivere questa nuova responsabilità con intensità e umiltà. Il Cardinalato – ci ricorda il Santo Padre – non significa una promozione, né un onore, né una decorazione; semplicemente è un servizio che esige di ampliare lo sguardo e allargare il cuore. A nuovi cardinali l’amicizia e l’affetto dell’episcopato italiano, insieme al ricordo nella preghiera”.

I sei cardinali italiani. A guidare la lista dei cardinali italiani elettori è mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano e segretario del Consiglio dei cardinali che aiutano il Papa nella sua opera di riforma della Curia Romana. Recentemente, è stato nominato dal Santo Padre prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, dopo che il cardinale Becciu si è dimesso da tale carica e ha rinunciato ai diritti del cardinalato, tra i quali figura appunto quello di entrare in Conclave. Riceverà la berretta cardinalizia anche mons. Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino e segretario della Commissione episcopale per le Migrazioni della Cei, noto per il suo impegno a fianco dei rom. Ad arrivare alla porpora senza essere ancora vescovo è invece fratel Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi, città natale del “poverello” a cui il primo Papa della storia che ha scelto di prendere il suo nome è molto legato, come dimostra anche la decisione di firmare sulla tomba di Francesco la sua terza enciclica, Fratelli tutti, il 4 ottobre scorso. “Scherzi da Papa”, il commento a caldo del francescano dopo l’annuncio della sua nomina: “Accolgo con riconoscenza e gioia questa notizia in spirito di obbedienza alla Chiesa e di servizio all’umanità in un tempo così difficile per tutti noi. Affido a San Francesco il mio cammino e faccio mie le sue parole di fratellanza. Un dono che condividerò con tutti i figli di Dio in un percorso di amore e compassione verso il prossimo nostro fratello”. Tre, infine, i cardinali italiani non elettori: mons. Silvano Tomasi, arcivescovo titolare di Asolo e nunzio apostolico, padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia – volto noto anche della televisione – e mons. Enrico Feroci, parroco a Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva e ex direttore della Caritas di Roma.

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