Il cammino di rinascita della Chiesa, per rompere il silenzio
Siamo immersi in un profondo cammino di rinascita della Chiesa che, per cause diverse, più o meno negative, ha iniziato a guardarsi allo specchio e scoprirsi fragile e in difficoltà. La Chiesa si è sempre identificata nelle figure evangeliche del “buon pastore”, del “padre buono”, del “buon samaritano”, mai avrebbe pensato di ritrovarsi pecorella smarrita, figliol prodigo, uomo malmenato dai briganti; non è certo facile assumere tale consapevolezza, ma è una opportunità preziosissima di purificazione e di rinascita di cui forse, come comunità cristiana, non siamo ancora consapevoli.
Uno degli aspetti più dolorosi di questo processo appena avviato, è senza dubbio la questione degli abusi nella Chiesa, ferita assai profonda che ne deturpa il volto, che la fa tremare sin dalle proprie fondamenta, che scandalizza e separa. Nella piena consapevolezza del male provocato e del valore supremo della verità come unica via di rinascita, sono state compiute scelte importanti da parte di papa Francesco e delle Conferenze episcopali; dare un nome alle varie forme di abuso, mettersi in ascolto delle vittime dirette ed indirette, promuovere percorsi di prevenzione e di formazione, sono i principali obiettivi, appena avviati anche nella nostra Diocesi. E’ altissima la tentazione di volger lo sguardo altrove, di sminuire il fenomeno, di lasciare che il tempo silenzioso faccia dimenticare tutto; è assai diffusa tra i cristiani la convinzione che la Chiesa debba essere difesa ad ogni costo per non comprometterne l’immagine, per non scandalizzare, per non allontanare, ma purtroppo il male soffocato è molto più pericoloso e devastante della dolorosa verità. Il fenomeno degli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili è un dramma sociale, una piaga dolorosa e inaudita, ma gli abusi nella Chiesa, al di là dei numeri, hanno una portata unica e indicibile, perché oltre a strappare la fiducia nella vita, deturpano il volto di Dio stesso. E’ la peggiore delle blasfemie.
E’ possibile dunque rinascere dopo un’esperienza di abuso? Chi ha subito un abuso come può ricucire lo strappo profondo e lacerante? Come può ritrovare fiducia in se stesso, nell’altro, nella Chiesa? Quanti sono stati coinvolti più o meno indirettamente, famigliari, amici, comunità, come possono superare il trauma senza perdere la fede e la speranza? Non è scontata una risposta positiva ma non è impossibile! In un’ottica evangelica costruire la Chiesa madre che si china accanto ai propri figli feriti, che cura con pudore e coraggio ogni lacerazione, che ricerca con forza la verità e la giustizia, senza temere alcun giudizio, deve essere possibile: è l’unico futuro possibile per la Chiesa.
Proprio per questo nella nostra diocesi di Senigallia è attivo il Servizio Diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili che svolge attività di studio e di formazione, di sensibilizzazione e di informazione. All’interno del Servizio c’è lo Sportello di ascolto che accoglie segnalazioni e richieste di aiuto in merito al tema degli abusi. E’ possibile prendere contatti tramite telefono al numero 3534494319 oppure per posta elettronica: tutelaminori@diocesisenigallia.it.
Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.