Nonostante i profeti di sventure, l’Europa c’è ed ha fatto un passo avanti, integrando in maniera più coesa problemi e risorse, debiti e progetti. L’Italia ha ottenuto risorse importanti, con qualche opportuno controllo. Ora deve mettere rapidamente a frutto quello che ha ottenuto.
In una società che è stata ulteriormente divisa tra chi ha e chi non ha, tra chi può e chi no, la priorità è sicuramente una giustizia distributiva che integri nel tessuto sociale i più svantaggiati. Non con sussidi, ma con opportunità. Ad esempio in una scuola che sarà più tecnologica, non dovranno essere esclusi i più poveri. Buon lavoro Italia.