Biologico: nelle Marche ottimi riscontri
Un’indagine della Coldiretti dimostra come molti marchigiani scelgono il biologico nonostante il prezzo sia più caro rispetto ai cibi tradizionali.
I prodotti biologici sono sempre più nelle tavole degli italiani e soprattutto dei marchigiani. Questo è quanto emerso dall’intervista a Maria Letizia Gardoni, presidente provinciale e regionale Coldiretti.
Qual è lo stato di salute del biologico nelle Marche?
Lo stato di salute del biologico nelle Marche è molto buono. La nostra regione da oltre un decennio sta continuando ad investire in questo comparto con una crescita esponenziale non solo delle superfici impegnate a coltivazione biologica ma anche delle aziende coinvolte protagoniste di questo percorso di trasformazione ed anche di tanti operatori, botteghe, punti vendita che commercializzano un prodotto certificato. Le marche ad oggi sono la prima regione in Italia per quanto riguarda il rapporto di incidenza tra superficie investita al biologico e numero di abitanti, un dato molto importante per la nostra regione perché rappresenta un comparto economico molto interessante che sta portando ricchezza alle aziende, agli operatori coinvolti e tutto il territorio. L’esperienza Marchigiana è un’esperienza che riflette quello che è il percorso che tutto il nostro paese a livello nazionale sta affrontando perché l’Italia è il primo paese in Europa per superfici coltivate a biologico, sono circa 2 milioni gli ettari e anche il primo paese in Europa per numero di aziende agricole certificate. Credo che sia insito nella capacità imprenditoriale dei nostri agricoltori ma non solo, dei nostri stessi cittadini che scelgono di acquistare sempre di più prodotto certificato biologico, la scelta di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e di un prodotto sicuramente più sano, più tracciato e quindi anche più sicuro dal punto di vista alimentare.
Nonostante la crisi economica le persone scelgono il biologico nonostante il costa sia maggiore, come mai?
Come Coldiretti pochi mesi fa abbiamo presentato a livello nazionale un rapporto dei dati che testimoniavano il fatto che soprattutto in tempo di crisi pandemica, economica e sanitaria i consumi dei prodotti biologici sono aumentati di circa il 10/11% e sono dati molto importanti perché ci fanno capire che nonostante il prezzo di acquisto sia maggiore rispetto ad altri prodotti i cittadini anche in difficoltà economica continuano a scegliere questi prodotti, perché nel prodotto biologico vedono più sicurezza, più certezza, più sostenibilità e decidono di premiare questo tipo di coltivazione, di produzione e credo che sia un dato da tenere d’occhio con la consapevolezza di rendere nel prossimo futuro il prodotto biologico sempre più accessibile. Il cibo deve essere un diritto di tutti. Su questo c’è un grande lavoro ancora da fare perché ad oggi il prodotto biologico costa di più perché dietro c’è un tipo di lavorazione maggiore, è richiesta maggiore manodopera, sono molto più cari i prodotti che vengono utilizzati per la produzione in campo, questo costo poi si riversa sul prodotto finale. Bisogna investire sempre più nella ricerca, in modo tale che ci siano sempre più prodotti accessibili da parte degli imprenditori agricoli e quindi costino meno all’imprenditore poi di conseguenza costino meno anche al consumatore finale.