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Associazione Bellanca: il confronto che arricchisce Senigallia, tra cultura e politica – L’INTERVISTA

Pasquale Bencivenga e Patrizia Servizi, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione "Augusto Bellanca" di Senigallia
Pasquale Bencivenga e Patrizia Servizi, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione "Augusto Bellanca" di Senigallia
Pasquale Bencivenga e Patrizia Servizi, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione “Augusto Bellanca” di Senigallia

L’associazione Augusto Bellanca di Senigallia è una tra le realtà più attive nel panorama culturale cittadino. Dato anche il ricco calendario di iniziative per l’estate, di cui una buona parte si è già svolta, non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione di un approfondimento con le ormai note interviste del programma “Venti Minuti da Leone”. L’intervista a Pasquale Bencivenga, presidente, e Patrizia Servizi, vicepresidente dell’associazione (in FOTO), andrà in onda mercoledì 7 agosto alle ore 13:10 e alle ore 20; giovedì 8 negli stessi orari e infine domenica 11 a partire dalle ore 16:50 (la seconda di tre interviste). Per chi non avesse modo di accendere una radio, l’audio è disponibile assieme a un estratto testuale anche in questo articolo.

Ripercorriamo un po’ la storia dell’associazione…
Inizia negli anni ‘50 grazie ad Augusto Bellanca, un socialista siciliano trapiantato in America dove divenne segretario del sindacato degli operai tessili. Grande oppositore della dittatura fascista che si sviluppò in Italia negli anni ‘30 e aiutò alcuni antifascisti italiani, come Salvemini Toscanini e un senigalliese, Federiconi, in esilio negli stati uniti. Alla fine della guerra venne a Senigallia a conoscere la realtà e i compagni di allora e fece una donazione per mettere in piedi una casa del lavoratore verso le categorie più bisognose. La costituzione come ente giuridico avvenne nel 1977: da allora sono passati 47 anni di attività, che rallentò a metà anni ‘90 per poi riprendere alcuni anni fa.

Quali tematiche trattate?
Cerchiamo di allargare gli orizzonti della comunità, facciamo cultura a tutto campo grazie ai 40-50 soci che mediamente costituiscono l’associazione e a un consiglio direttivo che si dà da fare per organizzare corsi di scrittura creativa, scrittura emotiva, mosaico, astronomia e teatro. Siamo dietro la rassegna teatrale “In scena senza scena”, ma ci occupiamo anche di presentazione di libri come quello su Dante e Montessori, promuoviamo convegni come quello su don Milani, sull’energia nucleare, sul sionismo, a volte legate a mostre a cui invitiamo le scuole cittadine. Mostre d’arte e di fotografie curate dal maestro Mauro Penzo, artista di Gattinara (provincia di Vercelli, Piemonte). Inoltre organizziamo concerti a favore di altre associazioni locali e non solo, il cui ricavato va interamente per scopi benefici.

Che seguito avete? C’è slancio da parte dei giovani?
La platea è mediamente adulta, per i giovani dobbiamo cercare argomenti che possano essere appassionanti. Per esempio il convegno e la mostra “Ebrei in camicia rossa” sono andati molto bene, così come il convegno sull’energia nucleare che fino a pochi anni fa nemmeno si poteva pensare di organizzare.

Perché? Come la pensate al riguardo?
Personalmente la ritengo l’energia più sicura, persino dopo il disastro di Chernobyl. Sappiamo che il problema sono le scorie ma non è che altre forme di energia non abbiano scorie o materiali da smaltire. Oggi la proposta è su piccoli reattori. Ma comunque ci piacerebbe parlarne. Noi abbiamo coinvolto un docente dell’università di Bologna e altri esperti del settore, Enea compresa. Sempre rivolti al confronto.

Siete un’associazione che si occupa di cultura ma anche di temi politici: vi si può considerare una realtà legata a qualche partito?
Facciamo politica ma non siamo legati ai partiti. Certo, abbiamo le nostre idee, ci interessa un certo mondo solidale, che guardi agli ultimi, siamo legati a certi valori come il rispetto della democrazia e degli altri, ma ci piace dialogare con tutti, anche con chi non condivide le nostre idee. Soprattutto i giovani devono capire come ci si confronta, l’odio non fa parte della società civile. 

Quali le prossime iniziative?
Ci occuperemo del matematico Fibonacci, del filosofo Gentile, Benedetto Croce e Giambattista Vico. Così facciamo cultura nel rispetto di tutti quanti. Quest’anno cadevano le celebrazioni matteottiane. In collaborazione con Anpi, Comune e l’istituto Gramsci, abbiamo già fatto 4-5 eventi, poi un concorso per gli studenti, continueremo con altre mostre e due proiezioni al cinema Gabbiano di Senigallia per dare una giusta celebrazione al personaggio politico degli anni ‘20.

Qual è il vostro sogno?
Grazie ad acquisti e donazioni abbiamo una grossa biblioteca, con testi filosofici, storici e politici anche degli anni ‘50, alcuni anche introvabili. Sarebbe interessante aprire alla comunità questa biblioteca storica e realizzare anche una sala lettura per chi volesse usufruirne.

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