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A un anno dall’alluvione parte la ricostruzione “pesante” con il ponte del Coppetto a Ostra

La presentazione a Ostra della progettazione per il nuovo ponte del Coppetto
La presentazione a Ostra della progettazione per il nuovo ponte del Coppetto
La presentazione a Ostra della progettazione per il nuovo ponte del Coppetto

Ripartire dopo l’alluvione grazie a un ponte, un simbolo di rinascita che difficilmente placherà la polemiche per i ritardi con cui si sta intervenendo. E’ la storia di Ostra (e Ostra Vetere) divise dopo che il disastro del 15 settembre 2022 ha danneggiato il ponte del Coppetto sulla strada provinciale 17, ora in fase di progettazione per la ricostruzione ex novo. Progettazione presentata oggi in municipio a Ostra, alla presenza del prefetto di Ancona Darco Pellos, del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, del presidente della Provincia di Ancona Daniele Carnevali e della sindaca di Ostra Federica Fanesi.

I nodi erano le risorse; la burocrazia; la messa in sicurezza del territorio. I soldi sono arrivati, come confermato da Acquaroli, a dicembre 2022 con la finanziaria: cinque mesi dopo l’arrivo materiale delle risorse si organizza una conferenza per parlare di progettazione definitiva, esecutiva, di appalto. Non di date certe, non di inizio dei lavori. La burocrazia è stata in qualche modo sistemata, dopo tante proteste, grazie a una legge che ha permesso di velocizzare (ma solo recentemente) alcuni cantieri e progetti; la messa in sicurezza invece ancora latita, scarseggia. E questo è comprensibile solo se si guarda la vastità del territorio in cui operare e da sistemare, mentre montano altre lamentele per ciò che è stato fatto male, come le sistemazioni degli argini fluviali di Misa e Nevola in cui si è dovuti intervenire due volte.

Ben venga intanto la progettazione del nuovo ponte del Coppetto. L’infrastruttura, dopo la demolizione di quella vecchia, rinascerà completamente con un ponte metallico ad arco a via inferiore a campata unica di 50 metri di luce. Comprenderà una carreggiata di 10,50 m e due percorsi tecnici. La scelta di ricostruire ex novo il ponte è stata dettata dall’inagibilità del ponte esistente e dalla necessità di ampliarne la capacità idraulica. La nuova struttura prevede un impalcato di spessore contenuto (1,05 m) e un innalzamento della quota dell’attuale piano viabile: misure che permetteranno un miglioramento della sicurezza stradale e di adeguare il nuovo ponte alle massime portate di piena al colmo prevedibili.

Soddisfatti sia il presidente regionale nonché commissario per l’alluvione 2022 Francesco Acquaroli che il presidente della Provincia di Ancona Daniele Carnevali. «Siamo a un passaggio fondamentale per tutti i territori – ha detto il primo – soprattutto quelli più colpiti, che dopo il dramma dell’alluvione hanno visto un condizionamento della viabilità e della quotidianità. Era necessario correre verso la messa in sicurezza di questo territorio e questa è la prima opera importante che viene realizzata». Acquaroli ha anche ricordato come tutto ciò sia stato reso possibile grazie ai 400 milioni stanziati dal governo Meloni, arrivati dopo i 5 milioni del governo Draghi annunciati a pochi giorni dall’emergenza. Risorse che hanno «delineato un cambio di passo nell’approccio del Governo nazionale per questo genere di accadimenti», a cui si sono aggiunti poi i 30 milioni stanziati dalla giunta regionale, «utilizzati per le opere di manutenzione e per i contributi per le auto e i furgoni danneggiati. Risorse che iniziano a produrre effetti evidenti e tangibili sulla ricostruzione post alluvione».

Il presidente della Provincia di Ancona Carnevali ha ripercorso i momenti immediatamente successivi al disastro quando «ci siamo trovati di fronte a un’emergenza che richiedeva la realizzazione numerosi interventi nel più breve tempo possibile». In poco meno di un anno l’ente è intervenuto con diciotto interventi sulla viabilità compromessa da allagamenti e smottamenti in un territorio vasto da Arcevia e Fabriano fino a Corinaldo e Senigallia. «Archiviati i lavori di somma urgenza oggi possiamo dedicarci alla fase della ricostruzione “pesante”, che prende il via proprio con il ponte del Coppetto. Un’opera innovativa, che tiene conto di portate di piena più cautelative anche rispetto a quanto previsto dalle attuali normative. Abbiamo voluto mettere la sicurezza al primo posto. Entro settembre è previsto il progetto esecutivo per poi procedere all’appalto dei lavori».

Tempi dunque ancora lunghi per un territorio che deve fare i conti con tante altre infrastrutture danneggiate e ancora non agibili. Ma è una ripartenza che può dare speranza, un simbolo – come ha sottolineato il vicecommissario all’alluvione 2022 Stefano Babini – per tutta la vallata Misa Nevola.

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