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L’alluvione porta via anche ponte Garibaldi, da rifare

Il sopralluogo per le verifiche strutturali a ponte Garibaldi, danneggiato dall'alluvione che ha coinvolto Senigallia
Il sopralluogo per le verifiche strutturali a ponte Garibaldi, danneggiato dall'alluvione che ha coinvolto Senigallia
Il sopralluogo per le verifiche strutturali a ponte Garibaldi, danneggiato dall’alluvione che ha coinvolto Senigallia

E’ da ricostruire ponte Garibaldi, danneggiato dalla recente alluvione del 15 settembre. La struttura, che aveva già problemi statici tanto da essere interdetto il transito ai mezzi pesanti, dovrà essere demolita e ricostruita. Ma in attesa delle conferme e degli accordi su costi, finanziamenti e tempistica, l’amministrazione comunale è al lavoro per studiare una viabilità alternativa che consenta di aggirare l’infrastruttura danneggiata, magari sfruttando ponte degli Angeli dell’8 dicembre 2018. 

Lunedì 26 settembre è stato eseguito un sopralluogo sotto la struttura che collega l’area dello stadio con il centro storico. Lo scopo era quello di verificarne lo stato di danneggiamento a seguito della piena del fiume Misa. Il segno più evidente era dato dai tanti pezzi della balaustra in pietra spazzati via a causa della forza dell’acqua e dei numerosi tronchi che premevano sul ponte: alcuni sono stati rinvenuti addirittura verso corso II Giugno, a circa 300 metri dalla loro posizione originaria. Il controllo sul resto della struttura è stato eseguito in modo congiunto dagli ingegneri dell’Anas e dal personale tecnico comunale, con il supporto dei vigili del fuoco, anche se ancora non è stato comunicato l’esito. 

Nell’attesa della sua comunicazione, dal municipio fanno sapere di essere al lavoro per ripristinare il prima possibile la viabilità nelle zone alluvionate. Il sindaco Massimo Olivetti ha parlato di «un’ulteriore ferita inflitta a Senigallia dall’alluvione, violenta e inaspettata, che ha colpito la nostra città e soprattutto i nostri cittadini». Ma nel concreto si cerca la soluzione temporanea – che però potrebbe durare diversi mesi – per permettere almeno il collegamento tra le zone alluvionate (e penalizzate) con il resto della città. Senigallia non può rimanere divisa, spiega l’assessore ai lavori pubblici Nicola Regine, né tantomeno il centro può essere semi-isolato.

Serve una soluzione che contempli due aspetti: innanzitutto deve poter rispondere alle esigenze della popolazione residente e dei commercianti, quindi deve essere semplice e agevole, magari sfruttando il nuovo ponte degli Angeli che potrebbe essere aperto al traffico H24; in secondo luogo deve essere compatibile con i tempi di progettazione ed esecuzione dei lavori su ponte Garibaldi. In tal senso tra la realizzazione del progetto definitivo ed esecutivo, tra la procedura della gara d’appalto, l’aggiudicazione e l’inizio del cantiere, tra la demolizione e la ricostruzione potrebbero passare fino a due anni. Senza contare il nodo finanziario: chi sborserà i soldi per i lavori? Si parla di un cofinanziamento regionale e comunale ma di certo non c’è ancora nulla, tranne che il futuro di ponte Garibaldi passa attraverso una nuova struttura.

La rimozione dei detriti da ponte Garibaldi a Senigallia
La rimozione dei detriti da ponte Garibaldi a Senigallia

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