“Alluvionata nel 2014 e nel 2022, non so se rientrare in casa” – INTERVISTA AUDIO
Abbiamo ricordato il decennale dell’alluvione del 2014 con il sindaco Massimo Olivetti che si è spinto in un confronto con il disastro del 2022. Oggi, con Venti minuti da Leone, abbiamo cercato un altro punto di vista, quello di una persona alluvionata, che ha subito i danni di ben due eventi e che vede compromesso il suo futuro e quello della sua famiglia. Ai nostri microfoni la storia di Cinzia Galluzzi, residente nella zona Molino Marazzana, una delle maggiormente colpite dalle varie alluvioni che hanno flagellato Senigallia negli anni.
Come sempre, l’intervista potrà essere ascoltata oggi, 6 maggio, e domani, 7 maggio, sulla frequenza 95.2 Fm alle ore 13§:10 e alle 20, con replica poi domenica 12 maggio alle 16:50. Sotto la versione testuale.
Cosa ricorda di quella mattina?
Non eravamo preparati per l’alluvione. Quella notte era piovuto tanto e al mattino presto, quando non pioveva più, sono uscita: ho visto i vigili urbani che si recavano in un supermercato vicino casa mia ma non pensavo che ci potesse essere un problema del genere. E invece erano lì per avvisare il personale che il fiume Misa stava per esondare. Nessuno ha avvisato me o i miei familiari. Solo quando io ho chiesto informazioni, mi hanno detto cosa stava per succedere, consigliandomi di andare ai piani alti. Noi però abbiamo la casa a un piano solo.
E allora cosa avete fatto?
E’ stato il panico: abbiamo preso le poche cose che si prendono in queste situazioni e siamo letteralmente scappati. Solo in seguito ho scoperto che quella zona in cui noi abitiamo da circa 16 anni è considerata una vasca di espansione naturale.
Quanti danni avete ricevuto? E se ne avete avuti, quanto vi è stato rimborsato?
Io, con l’alluvione del 3 maggio 2014 ho avuto più di 100 mila euro di danni, fino a 2,30 metri di acqua in casa; ho ricevuto solo 16 mila euro di rimborso. Non pensando che potesse accadere di nuovo, abbiamo sistemato casa ma nel settembre 2022 abbiamo avuto di nuovo l’acqua che ha allagato tutto, la seconda volta 2,80 metri. Abbiamo buttato via di nuovo tutto quanto. I 5 mila euro di indennizzi ricevuti finora li abbiamo utilizzati per rimettere un po’ a posto l’impianto elettrico e le cose di primaria necessità, ma ci siamo fermati lì.
Come mai?
Perché non si sa ancora nulla, non abbiamo risposte dalla Regione se la nostra sarà una zona di esproprio, se ci sarà data la possibilità di spostarci altrove. Vuoi o non vuoi, lì l’acqua arriva sempre.
E ora come vi siete sistemati?
Ora siamo in affitto in tre in un bilocale e viviamo tanti disagi. Ma soprattutto ci devono dire se dobbiamo andare via o se possiamo rimettere a posto e tornare ad abitare nelle nostre case. Sinceramente, non credo che si possa vivere continuamente con l’ansia. Di notte scappare perché sta per esondare il fiume non è una bella esperienza, e farlo con un anziano, non è nemmeno semplice. Ma, in generale, tutte le persone di questa zona non possono continuare a vivere così.
Si sente più sicura dopo i lavori che hanno fatto nel 2014 e quelli che stanno effettuando ora lungo l’asta fluviale?
No, sono interventi in somma urgenza, solo per sistemare le criticità ma non risolveranno nulla. Per evitare future inondazioni serviranno altri lavori, purtroppo su questo abbiamo una certa esperienza e siamo sfiduciati.
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