Allagamenti Senigallia, PD: «Servono subito opere per mitigare il rischio idrogeologico»
Dopo il sindaco Massimo Olivetti, l’ospite di “Venti minuti da Leone” è il segretario PD di Senigallia Massimo Barocci, per cercare di approfondire la questione relativa all’ultima ondata di maltempo che ha visto la città di nuovo allagata in varie zone con strade chiuse e disagi diffusi alla popolazione. L’intervista è in onda alle 13:10 e alle 20 di mercoledì 23 e giovedì 24 ottobre, con un’ulteriore replica anche domenica 27 a partire dalle 16:50. Dove? Sempre su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM), ma l’audio integrale si trova anche in questo articolo, assieme a un estratto testuale della chiacchierata con l’esponente dem.
Relativamente a quello che è accaduto sabato 19 ottobre, il sindaco Olivetti ha parlato di una serie di problemi legati al sistema fognario ma anche ad alcuni fossi. Quali sono le vostre osservazioni come Partito Democratico, come centro-sinistra?
Una decina di giorni fa circa abbiamo fatto un incontro con gli abitanti del Vallone, li abbiamo ascoltati, abbiamo chiesto quali erano le loro aspettative per una vita serena in quel grazioso borgo e tra le questioni che sono emerse c’è anche la problematica in particolare di un fosso, il fosso del Crocifisso: tutte le volte che piove esce dagli argini, va sulla strada, allaga le case vicine, poi si porta tutta la robaccia nel Misa. Un paio di giorni dopo siamo andati a vedere, a fare una passeggiata e abbiamo constatato che era pieno di materiale abbandonato lì, rami secchi, alberi morti, nell’alveo proprio del fosso. Quello era emblematico dell’assenza di manutenzione, soltanto un esempio di quello che poteva essere in tutto il Comune di Senigallia, relativo al reticolo idrografico secondario.
Proprio quello che è andato più in difficoltà in questa ondata di maltempo del 19 ottobre che, manco a farci apposta, è accaduta proprio a un mese esatto dalla precedente: anche in quel caso alcuni quartieri sono andati in seria difficoltà, a partire dalla zona del Ponte Rosso con il fosso Sant’Angelo e ancora una volta la Cesanella. Quindi voi stavolta cosa avete rilevato?
Innanzitutto che la mancata manutenzione del fosso ha determinato l’esondazione e quindi i forti disagi locali. Il reticolo secondario idrografico rappresenta il maggior contribuente all’acqua e al fango che poi vanno del Misa, quindi attenzione. La manutenzione dei fossi e di tutti questi che sono i canali secondari è fondamentale e va monitorata costantemente, quotidianamente. Siamo in un ambito comunale, quindi va sicuramente a carico del comune, che deve anche fare in modo che le manutenzioni siano puntuali. Ha un contratto con il Consorzio di Bonifica che prevede la manutenzione di alcuni fossi, ma sono solo pochi fossi. Noi abbiamo decine di canali che devono essere costantemente monitorati, costantemente controllati, quotidianamente gestiti. Il passo successivo è liberare tutti gli alvei, anche quelli secondari, di tutto quel materiale morto, secco, che rappresenta un ostacolo al deflusso dell’acqua.
Il sindaco Massimo Olivetti ha precisato che sono state investite delle risorse proprio nella manutenzione e pulizia dei fossi cittadini. A tal proposito ha citato una cifra di circa 140.000 euro nella scorsa intervista sempre di Radio Duomo Senigallia. Ne eravate al corrente?
Faremo le nostre azioni a livello di consiglio comunale – interrogazioni e eventualmente accesso agli atti – vedremo. Quello che sostiene il sindaco nella sua intervista è che la manutenzione è stata costante e quotidiana. Noi abbiamo dimostrato con le nostre fotografie che questo non è vero, non è né costante né quotidiana, invece deve essere così. Ci deve essere personale dedicato quotidianamente a questo scopo. È come se non fosse nata una consapevolezza dopo gli eventi del 2022 che il collasso climatico determina un cambiamento delle nostre abitudini. Purtroppo è così e un cambiamento anche delle politiche e degli interventi delle amministrazioni.
Una delle osservazioni mosse in occasione dell’ondata di maltempo del 19 settembre, quindi del mese scorso, era proprio questa, cioè non si è intervenuti in maniera tempestiva, per liberare per esempio il fosso Sant’Angelo. Siete anche voi di questo parere?
Il Fosso Sant’Angelo è un fosso che sbocca direttamente in mare, che è stato innanzitutto, ricordo benissimo, fino a metà degli anni ‘80, è stato cementificato per una parte e noi questa l’abbiamo già allora contestato, e poi è stato imbrigliato nella sua foce, quindi lì per forza ci saranno sempre problemi, o ci sta costantemente in occasione di ogni pioggia una squadra che interviene immediatamente per liberare la grata oppure questa grata va tolta perché altrimenti i disagi ci saranno sempre e non si può dire ai residenti “rassegnatevi”, bisogna intervenire.
Tutta l’opera fatta finora su fiumi e fossi non è sufficiente secondo voi?
Per il contenimento del rischio idrogeologico assolutamente no, ovvero i lavori vanno iniziati a monte in tutto il bacino idrografico generale, quindi tutta la gestione dei territori agrari, tutta la gestione dei fossi a monte, tutta la gestione e la realizzazione di casse di espansione, di laminazione che possono rappresentare uno sfogo importantissimo per le piene del fiume, tutte queste opere vanno fatte prima di operare sugli argini di un fiume.
Prima al governo c’era il Partito Democratico, il centro sinistra: voi che cosa avete fatto? Non potevate pensarci voi?
Accettiamo questa cosa, che è colpa di chi c’era prima, dicono. Noi siamo disposti a fare autocritica, tranquillamente, ma il principale problema della città sono le alluvioni e i dissesti, va risolto adesso. Allora, ora il problema esiste e ora il problema va affrontato.
Il problema c’era anche allora.
Certo, certo, per carità, non abbiamo la macchina del tempo per tornare indietro e risolverlo per quella volta, anche se non è stato risolto. Però il problema è adesso e va affrontato adesso, noi siamo disponibili a fare le nostre proposte, le facciamo in qualsiasi ambito, a qualsiasi livello. Non si può usare l’alibi e dire ma è colpa di chi c’era prima. Noi stiamo vivendo adesso una situazione critica che va risolta adesso da chi governa adesso.
Prima c’era anche una questione economica importante, cioè non c’erano tutti i fondi che ci sono adesso…
Sì, è vero, tante opere non sono state realizzate, sia opere pubbliche, opere urbanistiche, e tra l’altro anche queste perché c’era un grosso problema di finanziamenti che invece quest’anno, tra PNRR, fondi europei e altri fondi europei, non c’è stato.
Una questione di volontà politica c’è alla base: nonostante ci fossero dei problemi economici importanti, si pensi ai vincoli nel bilancio e varie questioni che bloccavano un po’ l’azione amministrativa. Però la volontà politica, forse, di spostare alcune risorse di qua o di là non c’era, il problema è questo.
Sì, questo è vero e sinceramente tra patto di stabilità, carenza dei fondi, crisi economiche, chi ha amministrato negli anni precedenti ha avuto grosse difficoltà di realizzare i progetti che aveva in mente, che aveva studiato. Quindi chi governa adesso ha una grossa opportunità, può fare le cose.
La direzione intrapresa dall’amministrazione Olivetti e dall’amministrazione Acquaroli per quanto riguarda il regionale, è giusta?
Non va assolutamente nel verso giusto: le realizzazioni hanno parlato la pancia dei cittadini. Tutti hanno detto: “era tanto tempo che non si vedeva il fiume così bello”, hanno visto gli argini lisciati, gli alberi eliminati e questo dà un’immagine di forse efficienza, di efficacia probabilmente, ma in realtà non è così. La mitigazione del rischio ideologico va affrontata dal punto di vista strettamente scientifico da tecnici e va creato un tavolo di lavoro, di ambito, che affronti dettagliatamente tutti i problemi, uno per uno, e trovi per ogni problema la soluzione. Fare degli interventi spot sul fiume, che possono piacere tantissimo alle persone, è parlare un po’ la pancia e fare un po’ di propaganda e basta.
Sulle altre opere annunciate da Acquaroli e Babini, alcune sono in programmazione, ad esempio si pensi alle vasche di espansione: come siamo messi?
Siamo praticamente all’anno zero perché sono mesi, forse anni addirittura, che periodicamente, i nostri amministratori regionali, chi è dedicato, i commissari, chi è dedicato espressamente a questo tema, ci elencano gli interventi, i finanziamenti che hanno disposizione, che pensano di utilizzare per la soluzione del problema, ci dicono abbiamo x milioni per questa cosa, abbiamo questo progetto, abbiamo questa finalità, abbiamo però di realizzazioni effettive, non è stato fatto niente, se noi andiamo a guardare l’interno del nostro territorio, è come esattamente due anni fa, parlate con i sindaci e gli amministratori di Arcevia, Serra de’ Conti, Barbara, la situazione è drammatica e se la situazione è drammatica là, è altrettanto drammatica per noi perché si ricade tutto su di noi qui a Senigallia: il problema dev’essere risolto a monte. Alla fine di concreto non abbiamo visto niente.
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