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L’epoca dei cambiamenti: gli adulti riescono ancora ad accompagnare i giovani?

bambini che corrono, giovani, scuola, futuro, prospettive
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Rinascere: nascere di nuovo, nascere un’altra volta, nascere a nuova vita. Da adulti è comprensibile tutto questo e tornano subito alla mente esperienze personali, un trauma, una partenza, un lutto, un arrivo, un inizio… Ogniqualvolta la vita ci mette di fronte ad una svolta, sia essa positiva che negativa, il cordone ombelicale viene di nuovo reciso, si lascia la condizione di “protetti”, e si vive una rinascita. Anche l’esperienza più negativa e dolorosa avvenuta con il taglio del cordone sanguinante, consente, con il tempo e la pazienza, una rinascita e dà la possibilità di scorgere nuovi orizzonti, nuove prospettive del tutto inimmaginabili. Il parto è metafora di ogni rinascita: il dolore fisico è un tutt’uno con la trepidazione e la gioia, la fatica corporale è soppiantata dall’attesa del primo vagito, l’affanno del respiro è placato dal primo abbraccio. 

L’adolescenza è il tempo per eccellenza della rinascita, o, per meglio dire, è la prima grande rinascita. E’ quel tempo in cui il nido famigliare si fa sempre più stretto e ciò che appariva unico viene sostituito, più o meno lentamente, da nuove realtà, da nuovi soggetti. L’adolescenza è quel meraviglioso tempo della scoperta, dell’affacciarsi oltre il proprio cortile, dello scoprirsi nuovi, diversi, altri da ciò che si è, altri da ciò che si vede. L’adolescenza è quel delicato tempo  delle contraddizioni, paura ed entusiasmo, ansia e coraggio, desiderio di fuga e di ritorno… tutto convive e partecipa alla rinascita. Vivere da adulti tra gli adolescenti, osservarli nella loro quotidianità, cogliere i loro salti in avanti e le loro titubanze, è  una immensa ricchezza: è stare nel presente sbirciando il futuro, è cogliere la vita in tutta la sua bellezza e unicità, è percepire il profumo della primavera e cogliere l’ebbrezza delle crepe del guscio che sta per schiudersi. 

Al di là di tanta bellezza è doveroso riconoscere le fatiche del presente e le attuali condizioni che determinano incertezze e preoccupazioni. Ogni tempo arriva con il suo carro di novità del tutto inattese, ma il carro del nostro tempo è assai carico e non trova forse luoghi e spazi adeguati per sistemare tanta merce. Fuor di metafora noi adulti siamo come soffocati da tutto ciò che ci circonda, siamo impreparati, quasi sbalorditi da tanta abbondanza di innovazioni e di cambiamenti, a tal punto da trovarci noi stessi in una condizione di travaglio collettivo, di rinascita strutturale; ciò inevitabilmente ci rende fragili e incerti nel cammino, non sempre adulti veri, accanto ai più giovani. Qualunque sia il nostro ruolo di adulti, genitori, insegnanti, nonni, educatori, siamo tutti alle prese con una rinascita, nella comune ricerca di nuovi punti di riferimento per cogliere la positività di questo tempo e per riuscire ad accompagnare con delicatezza e fermezza chi si affaccia alla prima rinascita.

Il testo è di Federica Spinozzi,
pubblicato nell’ultimo numero cartaceo
de La Voce Misena
uscito nel mese di maggio

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