A Mondolfo la ‘Casa della salute’
L’approvazione il 28 gennaio da parte della Giunta Regionale del nuovo Piano Socio Sanitario riporta al centro dell’attenzione il ruolo che la Casa della Salute Bartolini di Mondolfo può svolgere all’interno del Servizio Sanitario Regionale pubblico a vantaggio dell’intera bassa Valcesano, in un’area come quella del comune rivierasco oltretutto in crescita demografica. Il nuovo piano si connota del resto come piano socio sanitario, che integra cioè il sistema sanitario con il sistema sociale al fine di garantire pienamente i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, i quali declinano in maniera definita e incontrovertibile la necessità di sviluppare piani assistenziali individualizzati e coerenti con i bisogni di salute, e per ribadire la centralità dei bisogni del cittadino, con particolare attenzione ai soggetti fragili, e a favore di una integrazione che veda i cittadini come parte attiva del sistema stesso. Il Piano regionale approvato dalla Giunta e che presto passerà al Consilio regionale contiene quindi, in continuità con la programmazione precedente, l’inquadramento della situazione regionale e la definizione delle logiche strategiche e degli indirizzi prioritari che rappresenteranno lo scenario della sanità dei prossimi anni, descrive le aree generali di intervento a cui fare riferimento per la definizione di interventi specifici, nonché fornisce un primo elenco di obiettivi specifici. E per la Casa della Salute Bartolini a Mondolfo? Inaugurata nel 2016 dal presidente Ceriscioli la Bartolini a Mondolfo nasce con l’idea di creare un polo sanitario pubblico a servizio della bassa Valcesano, con specifica menzione dei Comuni di Mondolfo, Monte Porzio e San Costanzo oltre a numerosi residenti di Trecastelli che, per evidenti ragioni, gravitano sul polo mondolfese. La Casa della Salute intesa come sede di servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie in favore di un bacino di utenza di oltre 22.000 cittadini è un servizio dove trovano allocazione in uno stesso spazio fisico i servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie, anche residenziali RSA – cure intermedie, ivi compresi gli ambulatori dei medici di medicina generale e quelli dei medici di medicina specialistica ambulatoriale, nonché prestazioni sociali, sociosanitarie ed amministrative. Il Bartolini vuole essere dunque un luogo dove 24 ore al giorno saranno presenti medici per dare risposte di primo livello. Ecco dunque che il piano socio sanitario deve senz’altro inserire la struttura di Mondolfo all’interno del suo complesso sviluppo, prevedendo – come ripetutamente richiesto da più parti – di implementare il modulo RSA di degenza residenziale a ciclo continuativo a finalizzazione sanitaria o socio-sanitaria, e nei numeri di posti disponibili e/o nelle tipologie di prestazioni erogate, anche secondo le nuove esigenze-patologie diffuse fra la popolazione, non escluse degenze per cosiddette cure intermedie. Si chiedeva altresì l’attivazione di un servizio diurno per malattie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson..), giovandosi per il tutto dell’ampia ala del fabbricato, lungo Via Garibaldi, solo parzialmente recuperata.
Alessandro Berluti