Qualche tempo fa circolava sul web un filmato in cui un cagnolino da cortile affrontava un grosso orso nero che avrebbe voluto entrare nel recinto per fare merenda. Abbaiando sempre più forte e salendo su un mucchietto di terra per sembrare più grande, aveva convinto l’orso ad andarsene. Il canto nella metropolitana di Kiev sotto il bombardamento mi ha ricordato lo stesso coraggio resiliente e resistente.
Perché l’orso russo, Putin lo ha dichiarato e scritto nei libri della sua ideologia, vuol prendersi un boccone per volta tutti paesi dell’Est Europa e mettere sotto controllo anche l’Ovest, per un impero del terrore dal Mar del Giappone fino all’Atlantico.
Crudele e pericoloso, non invincibile
di Giancarlo Giuliani