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Alluvione valle del Misa e Nevola, la Protezione civile regionale: «evento ogni mille anni»

Il segno della piena del fiume Misa a Pianello di Ostra durante l'alluvione del 15 settembre 2022

La Protezione Civile Regionale ha pubblicato il rapporto sull‘alluvione che ha colpito le Marche tra il 15 e il 16 settembre, in particolar modo l’area tra Sassoferrato-Arcevia e Senigallia. Nella relazione sono descritti i fenomeni meteorologici avvenuti: secondo l’ente, tali fatti «evidenziano l’eccezionalità delle caratteristiche di un evento atmosferico di tale portata, che ha una probabilità di accadimento una volta oltre 1000 anni».

Nella spiegazione tecnica degli eventi atmosferici, il rapporto descrive come i tempi di ritorno delle cumulate di pioggia negli intervalli di tempo 3 h e 6h abbiano raggiunto «valori che potremmo definire “fuori scala” rispetto alle metodologie utilizzate, sicuramente superiori a 1000 anni. Tale fatto è confermato dall’estensione delle aree alluvionate dal fiume che hanno occupato anche terreni deposti come minimo in epoca medioevale».

Per essere più precisi, la stazione pluviometrica di Colle situata tra Montecarotto e Serra de’ Conti ha «superato negli intervalli 3 e 6 ore con 162,4 mm e 186,4 mm i record storici di precipitazione di tutta la serie registrata nelle Marche a partire dal 1929. A questo si aggiunga che è noto che le precipitazioni registrate ai pluviometri, essendo puntuali, potrebbero sottostimare i quantitativi areali».

Gli idrometri della rete di monitoraggio installati nei bacini di Misa e Nevola per seguire l’andamento dei livelli idrici, eccettuato quello di Bettolelle situato a valle della confluenza tra i due fiumi, sono stati danneggiati o spazzati via da una improvvisa ondata di piena che ha sormontato i sensori senza dargli neanche il tempo di segnalare l’aumento dei livelli registrati. «Questo ha reso impossibile il monitoraggio strumentale di quanto si stava verificando. In un intervallo di un’ora, all’incirca tra le 20:30 e le 21:30, si è in pratica passati da una situazione misurata di pochi centimetri di acqua in alveo, ad una situazione di assenza del dato». 

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