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L’alluvione porta con sé morte e distruzione: comunità al lavoro con coraggio e solidarietà

L'alluvione a Borgo Molino di Senigallia: comunità al alvoro per risistemare il quartiere
L'alluvione a Borgo Molino di Senigallia: comunità al alvoro per risistemare il quartiere
L’alluvione a Borgo Molino di Senigallia: comunità al alvoro per risistemare il quartiere

La data del 15 settembre rimarrà di certo impressa per anni nella memoria di chi vive nelle vallate del Misa, Nevola e Cesano. Perché è quella in cui un’intensa ondata di maltempo ha portato con sé morte e devastazione in tanti comuni e territori, dai monti di Arcevia alla spiaggia di Senigallia. Per l’area interessata si tratta di uno dei più gravi eventi alluvionali di tutti i tempi. Salatissimo il conto: 11 vittime, ancora due dispersi dopo giorni di ricerche senza esito positivo, il che fa calare le probabilità di ritrovarli in vita; danni per miliardi di euro a residenze e locali commerciali, viabilità interrotta, blackout continui e tantissime persone che devono fare i conti di nuovo con l’acqua e il fango ad appena otto anni dall’ultima esondazione del Misa.

Dal pomeriggio di giovedì 15 settembre le abbondanti piogge che hanno interessato le zone appenniniche del pesarese e dell’anconetano hanno ingrossato velocemente i fiumi e si sono riversate nei comuni più a valle. I letti di Misa e Nevola si sono riempiti rapidamente e la forza dell’acqua ha trascinato con sé auto, interi tronchi, persone, e una quantità enorme di rifiuti, almeno qualche centinaio di tonnellate, spazzando via tutto ciò che incontrava nella sua corsa. Intorno alle ore 23 l’acqua è uscita anche nelle zone interne del Comune di Senigallia: nonostante già da qualche ora circolassero in rete le immagini di Cantiano (Pu) e Sassoferrato (An), solo in nottata tutta la nazione si è resa conto di quanto stesse avvenendo.

Massiccia, anche se non immediata, la risposta delle forze dell’ordine, degli enti locali e delle varie associazioni di protezione civile che si sono mobilitate al fianco della popolazione: molte persone sono state salvate con mezzi di fortuna prima che arrivassero i vigili del fuoco, dai vicini di casa; molte quelle che si sono svegliate con l’acqua già entrata in casa, poi sfollate e accolte al centro di accoglienza della Diocesi al seminario, gestito da Caritas e Croce Rossa. “Un’apocalisse” è il commento più ricorrente. A cui stanno già facendo seguito le polemiche per la mancata allerta e per tutto quel tempo impiegato per supportare la popolazione marchigiana. Le Procure di Ancona e di Urbino hanno aperto due fascicoli d’indagine, al momento a carico di ignoti, per i reati di disastro colposo e omicidio plurimo colposo.

Nelle città si continua a distanza di giorni a spalare acqua e fango, a rimuovere detriti, a gettare via indumenti, mobili, mezzi e soprattutto ricordi: è intenso il lavoro di tutte le comunità colpite dall’alluvione, che mostrano un carattere forte e solidale. Numerosi i problemi a cui solo con il passare dei giorni si sta facendo fronte, tra cui la mancanza dei materiali anche i più comuni, la carenza di mezzi per rimuovere fango e detriti di ogni genere. Solo il crescente numero di volontari all’opera sta lenendo le difficoltà e la disperazione di chi ha perso tutto: familiari, casa, attività commerciali.

Si sono intanto celebrati i primi funerali di alcune delle vittime: Gino Petrolati, 89enne a Bettolelle di Senigallia; Augusto montesi, 82 anni, a Serra San Quirico; a Trecastelli la comunità ha salutato Maria Luisa Sereni, 80 anni, travolta nella sua abitazione a Passo Ripe. Pianello di Ostra è il centro più colpito, che conta il maggior numero di vittime: mercoledì 21 settembre si è tenuto il funerale per le quattro persone che hanno perso la vita durante l’alluvione del Misa: Giuseppe e Andrea Tisba, di 65 e 25 anni, Diego Chiappetti, 52 anni, Fernando Olivi, 84 anni (LEGGI ANCHE: L’omelia del vescovo Franco Manenti in ricordo delle vittime di Pianello di Ostra). Montecarotto ha salutato Erina Febi, 77enne, mentre devono ancora essere celebrati i funerali di Noemi Bartolucci, 17 anni, di Barbara, della quale si cerca ancora la madre dispersa, Brunella Chiù, 56 anni; a Castelleone di Suasa ha perso la vita Mohamed Enaji, cittadino 42enne di origini marocchine; ad Arcevia ha perso la vita il 47enne Michele Bomprezzi, di cui deve essere ancora effettuato il riconoscimento ufficiale, mentre a San Lorenzo in Campo (Pu) si è svolta una fiaccolata per il piccolo Mattia Luconi, appena 8 anni, strappato dalle braccia della madre e tuttora disperso. Una data che non potrà mai essere dimenticata.

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