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Pandemia e contagi, cosa aspettarsi?

Sanità, l'ospedale di Senigallia
Sanità, l'ospedale di Senigallia
Sanità, l’ospedale di Senigallia

Torniamo a parlare di pandemia e contagi. Sono numeri alti in termini assoluti quelli che l’estate 2022 sta portando con sé, cogliendo un po’ tutti di sorpresa. Ma se si guardano i malati impegnativi, i soggetti fragili che si positivizzano o coloro che richiedono l’assistenza medica avanzata o il ricovero ospedaliero in terapia intensiva, beh allora quest’ondata incute forse meno timore.

Per fare il punto sulla situazione abbiamo chiesto il parere del dottor Claudio Balicchia, medico che non solo ha contribuito a creare le linee guida delle Usca a marzo 2020 ma che poi da allora, ininterrottamente, ha lavorato in prima linea a casa dei malati del territorio. Ed è proprio lui a cercare di contestualizzare l’ondata estiva di contagi che stiamo vivendo, senza creare ulteriori allarmismi.

«Fondamentalmente, se oggi ci fosse il virus dell’autunno scorso, stando ai numeri che si registrano, avremmo reparti e terapie intensive piene fino a scoppiare. Le caratteristiche cliniche di questo virus Omicron 5 sono molto diverse dalle varianti Delta o dal virus originario: ecco perché oggi c’è molta meno pressione sul sistema ospedaliero. Dovremmo essere, presumibilmente, al picco di questa ondata e iniziare la decrescita entro fine luglio». E se così stanno le cose, forse allora è il caso di iniziare a prestare meno attenzione ai numeri assoluti e concentrarsi di più sui…

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