Qualcuno ha scritto: “La perdita di una vita umana è una tragedia, un milione sono statistica». La guerra in Ucraina, che continua inesorabile e crudele, aumenta ogni giorno il numero dei morti, dei feriti, degli sfollati, dei poveri, eppure di giorno in giorno l’interessamento sta scemando: da passione partecipata e compassionevole, si è presto passati all’informazione più o meno cercata e comincia già il fastidio di dover subire le notizie tragiche. Facciamo fatica o riconoscere i volti e le storie. Stanno diventando tanti e distanti: centomila e dunque nessuno.