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Assemblea vescovi italiani: cinque linee d’azione contro gli abusi su minori e persone vulnerabili

“I vescovi hanno approvato una determinazione con cinque linee di azione per una più efficace prevenzione del fenomeno degli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili”. Lo riferisce il comunicato della Cei a conclusione della 76ª Assemblea generale, che si è svolta dal 23 al 27 maggio all’Hilton Rome Airport di Fiumicino (Roma). Oltre a potenziare la rete dei referenti diocesani e a implementare la costituzione dei Centri di ascolto, che attualmente coprono il 70% delle diocesi italiane, l’Assemblea ha deciso di attuare “un primo Report nazionale sulle attività di prevenzione e sui casi di abuso segnalati o denunciati alla rete dei Servizi diocesani e interdiocesani negli ultimi due anni e di avviare un’analisi sui dati di delitti presunti o accertati perpetrati da chierici in Italia nel periodo 2000-2021, custoditi dalla Congregazione per la Dottrina della Fede”.nInfine, partecipando ora in qualità di invitato permanente all’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, istituito con legge 269/1998, la Cei ha preso atto con “molto favore” di questa possibilità di collaborazione con le istituzioni pubbliche per “lo studio e il monitoraggio della prevenzione e il contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale a danno delle persone di minore età in tutta la società italiana”.

I vescovi, “sensibili e vicini al dolore delle vittime e dei sopravvissuti ad ogni forma d’abuso”, hanno ribadito la loro “disponibilità all’ascolto, al dialogo e alla ricerca della verità e della giustizia”. Impegno, già assunto con le Linee guida del 2019. Il videomessaggio del card. Sean Patrick O’Malley, presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, con l’apprezzamento per lo sforzo delle Chiese in Italia, è stato ricevuto dai vescovi con “gratitudine, in particolare per l’incoraggiamento espresso a continuare sulla strada intrapresa”. “Segno, questo, di una collaborazione che si è intensificata negli ultimi mesi tra la Cei e la Pontificia Commissione”.

F.P.

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