Affàcciàti: in festa per le facciate restaurate, con tante voci, passioni e voglia di Bellezza condivisa
Affàcciàti è il filo conduttore del pomeriggio che ci fa fare festa attorno alle facciate restaurate. Perché a seconda di come leggiamo questo verbo ci rendiamo conto del duplice significato. Il primo accento è una sorta di invito ad essere curiosi, a non chiuderci in casa, specialmente dopo oltre due anni di obblighi domiciliari. è la convinzione profonda che le relazioni, nonostante siano spesso faticose, sono la trama normale e necessaria della nostra esistenza. Senza quelle non possiamo vivere. Allora si tratta di prendersi cura dello stare insieme, perché sia di qualità, rispettoso e capace di iniziare percorsi virtuosi del vivere cittadino. Spostiamo l’accento sulla seconda ‘a’ e l’attenzione va a quanti si affacciano ad una piazza particolare come quella in cui si affacciano, appunto, la Cattedrale ed il Palazzo vescovile: c’è tanto attorno a quello spazio vuoto che vuoto, in realtà, non è mai. C’è la cattedrale, segno visibile della chiesa locale, luogo di celebrazione e memoria condivisa. C’è la casa del vescovo, punto di riferimento per tante anime e per chi, credente o meno, pensa alla spiritualità come qualcosa di molto prezioso. C’è la pinacoteca, uno scrigno di tesori di cui godere. E la Caritas diocesana, cuore pulsante di solidarietà possibili e educazione alla carità vissuta. Di fronte, una scuola: che bella la piazza quando è una sorta di foyer che fa accedere ai luoghi del sapere. In entrata ed in uscita è un naturale spazio di racconto, confidenze, giochi estemporanei. E poi i palazzi abitati, quelli del volontariato con i ragazzi e i giovani delle Rondini, la sede della Polizia locale, qualche esercizio commerciale, la parrocchia. Tutti affacciàti quotidianamente in uno spazio condiviso di cui possiamo meravigliarci ogni giorno. Perché le pietre da sole non bastano, hanno bisogno di parlare con la vita in carne ed ossa. Solo così vivono anch’esse, diventano più belle, ci fanno sentire parte di una storia più grande che da oggi è ancora più luminosa.
L.M.