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L’informazione che manca e che ci fa più ignoranti

Quello che non passa nei telegiornali o sui quotidiani rischia di sparire anche dalle agende della politica. Un’informazione di qualità e di servizio, dunque, non può permettersi di spegnere i riflettori sulle periferie, geografiche o umane. La realtà però è che lo spazio per i temi dell’emarginazione e degli squilibri socio-economici del Mondo è ancora largamente insufficiente. Lo dicono i dati raccolti dall’Osservatorio di Pavia, nel monitoraggio da gennaio a settembre 2020 sui social, oltre che sui tg, nazionali e regionali. Dalla ricerca emerge che il primo tema dei Tg è la crisi economica provocata dalla pandemia: è il 53% dei telegiornali nazionali e il 46% di quelli regionali. Seguono le politiche di contrasto della povertà, nel 18% dei servizi dei Tg nazionali. Il terzo filone è quello del volontariato, trascinato evidentemente da crisi economica e povertà: è il 15% dei Tg nazionali. Ma è secondo col 33% nei notiziari locali.

Molto più problematica la comunicazione sulle periferie umane e geografiche estere in prima serata, relegate allo 0,4% dei servizi, quest’anno ancora meno presenti del solito, spiega Antonio Nizzoli, uno dei curatori. Gli esteri sono poco raccontati, a meno di eventi di grande presa come le proteste in America, a Hong Kong oppure il terremoto in Albania. Temi esteri dunque che la pandemia globale ha reso ancora più invisibili.

a cura di L.M.

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