Betlemme, capitale del mondo
Impressionante, quest’anno, la fila di pellegrini in attesa di entrare nel luogo che a Betlemme, Autonomia palestinese, ricorda la nascita di Gesù. Per entrare dentro la Basilica della Natività occorre abbassarsi. La porticina che immette nella grande chiesa protegge da sempre l’edificio sacro da incursioni di ogni tipo ed è molto educativo dover chinare il capo, prima di entrarvi, altrimenti ci si può far male sbattendo la testa contro il muro Esercitiamola ogni giorno questa questa umiltà. Scendiamo giù dai nostri sgabellini, incerti e traballanti, che troppo spesso erigiamo a troni. Rendiamo omaggio al Bambino Gesù, riconoscendo in Lui il Figlio di Dio che ha scelto l’umiltà assoluta per entrare nel mond
L’umiltà è troppo spesso la grande assente dai nostri cuori, dalle nostre parole, dalle nostre parrocchie, dagli ambienti di vita. ‘Ha innalzato gli umili’ canta meravigliosamente Maria nel suo inno alla vita: sì, Dio sceglie altro rispetto a quanto fa rumore, chiede applausi o impone la sua verità. Lui ha altri criteri di giudizio, guarda la sostanza del cuore, la generosità dei gesti, la gratuità del donarsi. Viene nel mondo per proporci uno stile diverso, rivoluzionario nella sua semplicità. A Betlemme, in attesa di entrare, tra persone provenienti da ogni parte del mondo, mi chiedevo che cosa siamo andati a cercare e mi risuonava questa domanda che il Cristo stesso, ad un certo punto della sua vita pubblica, ha rivolto ai suoi amici più stretti.
Cosa cerchiamo, o meglio Chi cerchiamo anche in questo Natale? Auguriamoci di trovare, come gli appassionati Magi, il Bambino. Per accoglierlo ed assomigliare a Lui, sempre più.
Editoriale di Don Gesualdo Purziani