Natale e capodanno: spesa e prenotazioni in aumento a Senigallia rispetto al 2023
Come stanno andando gli acquisti per il natale 2024? C’è fiducia da parte dei consumatori? Quali settori merceologici vanno per la maggiore? E con che occhi guardano questo periodo commercianti e imprenditori? Sono alcune delle domande che abbiamo posto a Giacomo Bramucci, presidente di Confcommercio Marche Centrali e presidente regionale di Confcommercio Marche, il quale ci ha tracciato una panoramica dell’andamento dei consumi e delle prenotazioni alberghiere e ristorative per le festività 2024-2025. L’intervista sarà in onda venerdì 20 e sabato 21 dicembre alle ore 13:10 e alle ore 20 su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM); un’ulteriore replica ci sarà domenica 22 a partire dalle ore 16:50 (la terza di tre interviste, indicativamente verso le ore 17:25). In questo articolo troverete solo alcuni concetti chiave ma cliccando sul tasto “riproduci” del lettore multimediale potrete ascoltare l’audio integrale.
Che clima si respira per queste festività?
Il panorama di riferimento economico del nostro paese è comunque complicato. C’è un barlume di speranza per il 2025, però si viene da un periodo estremamente complicato, con i consumi al palo in questi ultimi anni. Il 2024, se lo guardiamo in quest’ottica, è un anno positivo, perché stiamo leggermente riprendendo quello che abbiamo lasciato in questi ultimi anni e torneremo probabilmente a un livello di consumi natalizi in positivo rispetto al 2019, ultimo anno prima della crisi, dell’inflazione e delle dinamiche internazionali che avevano compresso molto i consumi. Il 2019 era un anno tutto sommato positivo e quest’anno raggiungeremo quei livelli di spesa per la prima volta. Cresce il numero di persone che hanno deciso di fare acquisti in questo natale, e cresce l’importo che singolarmente andremo a spendere per i regali. Quest’anno dovremmo attestarci sui 210-215 euro a testa, quindi il dato è incoraggiante. Nella speranza che il 2025 concretizzi una ripresa un pochino più sostanziosa.
Quali sono queste cause sia nazionali che internazionali che hanno un po’ bloccato, o perlomeno che hanno un po’ rallentato l’acquisto, ma in generale il consumo?
La domanda interna è quella che è calata maggiormente, per le aspettative su quelli che erano gli scenari nazionali e internazionali. Il caro prezzi e l’approvvigionamento energetico, per esempio, si ripercuotono immediatamente sul consumo delle famiglie. In più c’è quel problema ormai strutturale che è il livello di salari che comunque non cresce nel nostro paese. E’ un dato di fatto: ormai da più di 10 anni abbiamo dei salari al palo e quindi facciamo fatica a risollevare lo stile di consumi. Ci sono piccoli segnali, come la diminuzione del cuneo fiscale per i lavoratori, le tredicesime, il bonus dei 100 euro che aiutano, ma bisogna fare di più, questo è vero. Però ci sono stati anche vari rinnovi contrattuali e questo è uno degli elementi che portano ad avere più fiducia.
Andando proprio sul fronte acquisti, quali sono magari i settori che vanno per la maggiore?
C’è stata un po’ una rivincita di quei settori che avevano sofferto in questi ultimi anni. L’elettronica quest’anno ha un dato lievemente positivo ma non in crescita rispetto ad altri anni. Quello che è cresciuto di più sono i consumi legati all’enogastronomia, al cibo, alla tradizione, al gusto e anche il consumo legato a tutto ciò che è il vivere la propria casa in senso ampio, home, living. Rimane costante il consumo di abiti, vestiario, moda, anche perché ci sono molte piattaforme on line che offrono prodotti scadenti ma a prezzi molto bassi, a discapito di quello che è il commercio delle nostre città che invece è basato sulla qualità, sull’esperienza, sulla profondità. Grandi piattaforme che poi al territorio in realtà non lasciano nulla, perché probabilmente gestiranno i propri incassi all’estero senza lasciare traccia sul territorio, senza lasciare traccia alcuna sul benessere collettivo della città che viviamo, quindi questo purtroppo è un elemento negativo.
Tra i consumi natalizi, non possiamo non citare pranzi, cenoni e pernottamenti per soggiorni legati a questo periodo dell’anno.
Le prenotazioni stanno viaggiando abbastanza bene sia a livello di ristorazione per quanto riguarda il natale o il capodanno, sia a livello alberghiero, con un trend positivo rispetto al 2023. Senigallia è una città molto accogliente, ha investito anche nel restituire un’immagine comunque bella, decorosa che vale la pena di essere visitata, ci sono delle iniziative interessanti. Certo non sono i numeri dell’estate, però comunque sono numeri interessanti che fanno ben sperare anche per una sorta di destagionalizzazione della quale tanto si parla, ma dopo bisogna mettere in campo azioni concrete di sostegno a questa visione più ampia del concetto di turismo della nostra città.
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