Lungomare, movida e violenza giovanile: che soluzione per evitare risse e danneggiamenti?
Torna la violenza tra i giovani sul lungomare di Senigallia. Al primo, vero, caldo appuntamento con la bella stagione, gli animi si sono surriscaldati persino troppo ed è volato qualche cazzotto. Un problema che da anni infesta il lungomare senigalliese: coinvolto sempre, e quasi esclusivamente, il tratto centrale dell’Alighieri, tra rotonda e ponterosso, i due noti punti di riferimento.
Questa volta è stata una lite tra minorenni nel fine settimana tra l’8 e il 9 giugno a far riesplodere la polemica sulla gestione del divertimento, chiamiamolo così, notturno dei giovani, alle prese con tanto alcol, a volte anche droga ma soprattutto pochi controlli. Una lite sedata tempestivamente dalla polizia intervenuta per separare i litiganti che però non è stato l’unico caso registrato nel fine settimana.
Anche uno stabilimento balneare si è visto danneggiare le strutture, soprattutto i lettini, che qualcuno ha tagliato con un coltello. Roba da stupidi, ovviamente, ma contro cui non si riesce a porre un argine. Vietare l’accesso in spiaggia è una misura forse poco valida se non c’è chi materialmente blocca l’accesso e comunque non è giusto che ci rimettano tutti. Le recenti disposizioni emesse dal Comune di Senigallia che limitano l’orario di frequentazione dell’arenile non sembrano essere riuscite a limitare gli episodi vandalici.
Quindi che soluzione trovare? Installare più videocamere che immortalino chi rompe le attrezzature balneari o si rende protagonista di episodi violenti? Assoldare altre unità di vigilanza privata – che già ci sono, anche se poche – ma con quali soldi? Far aggiungere (richiedendole in prefettura) altre forze dell’ordine che potrebbero invece pattugliare il territorio? Lavorare di più sulla prevenzione? Domande a cui ancora nessuno ha saputo dare una risposta. A meno che non si rinunci a qualche diritto. Fino a che punto siamo disposti ad arrivare per sopperire a un degrado culturale ed educativo?
Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.