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Ponte Garibaldi, è già corsa contro il tempo

Senigallia, il vuoto lasciato dopo la demolizione di ponte Garibaldi. In secondo piano la provvisoria passerella ciclopedonale
Senigallia, il vuoto lasciato dopo la demolizione di ponte Garibaldi. In secondo piano la provvisoria passerella ciclopedonale

La passerella ciclopedonale potrebbe essere rimossa anche in assenza del nuovo ponte Garibaldi. Un’ipotesi nemmeno troppo remota che il sindaco Massimo Olivetti ha reso nota durante una delle interviste a Venti minuti da Leone, il nuovo programma radiofonico di Radio Duomo Senigallia.

La questione è presto riassunta: la nuova struttura in metallo, che collega l’area dello stadio e il centro storico, è stata realizzata a seguito dell’alluvione del settembre 2022 e posta come rimedio per ricucire le due parti di Senigallia divise dopo i danni a ponte Garibaldi, ora demolito. La sua installazione risale a fine maggio/inizio giugno 2023.

Ma l’intradosso (la parte più bassa) del ponticino ciclopedonale, rinominato “pont’ d’l fiatòn” per via della sua altezza, in realtà scende al di sotto del massimo livello raggiungibile dall’acqua in caso di piena del fiume Misa; se tendessimo una corda da un lato all’altro degli argini tra via Rossini e i portici Ercolani, la parte inferiore del ponte metallico sarebbe al di sotto di quella corda. Il che si traduce in un grave pericolo che un’eventuale piena possa danneggiare l’infrastruttura.

«La passerella ciclopedonale ha un valore temporale molto basso» ha confermato a Radio Duomo il sindaco Olivetti, smentendo ogni ipotesi che rimanga lì anche in futuro. «Il che significa che non potrà rimanere su più di un anno e mezzo o due e che quindi verrà smontata. Se il ponte Garibaldi non fosse nel frattempo ricostruito sarebbe un problema perché comunque dovremmo toglierla».

Facendo due miseri conti, per realizzare il nuovo ponte Garibaldi c’è tempo quindi fino a dicembre 2024 o al massimo alla primavera/estate 2025. Una corsa dunque dato che ancora il progetto definitivo deve essere deciso e che i complicati nodi da sciogliere a livello normativo, ingegneristico, estetico e urbanistico sono diversi.

PER RIASCOLTARE L’INTERVISTA AL SINDACO, CLICCA QUI

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