Cani: la loro corretta gestione per evitare problemi (e goderseli a pieno)
Come gestire correttamente un cane in modo che non sia un problema né per sé per gli altri animali? Quali razze scegliere in base alle proprie capacità? Ci sono razze davvero pericolose? Oppure: vorrei un cane da adottare ma non so se fidarmi di quelli che sono stati in canile. Saranno più soggetti a problematiche rispetto ad altri? Queste sono solo alcune domande che molto spesso trovano risposte solo dagli amici, solo per sentito dire, mentre servirebbe interpellare qualche esperto. Così è nata questa intervista a Gabria Pierfederici, addestratrice cinofila Enci e istruttrice per cani da soccorso in superficie, attività che svolge per il nucleo di volontari di protezione civile Falchi della Rovere di Senigallia. Potete ascoltarla cliccando sul tasto play del lettore multimediale.
Chi si rivolge a te e che problematiche sono più frequenti?
Tutte le persone, di ogni età, che hanno problemi con i propri cani: da quelli morsi dal proprio animale fino a quelli che vogliono solo migliorare un aspetto nell’addestramento, passando per coloro che non riescono a fare una passeggiata “tranquilla”. Molte delle problematiche arrivano però da una non adeguata gestione degli animali da parte dei proprietari. Ovviamente dipende anche dalle razze.
Ci sono delle razze più problematiche di altre?
Alcune pretendono più attenzione e conoscenza delle loro caratteristiche. Come il mastino tibetano o il lupo cecosclovacco. Rischi di non sapere dove sbattere la testa.
Poi ovviamente dipende anche dal tempo che passi con l’animale…
Certo non puoi pretendere che se rimani 12 ore al lavoro poi quando torni a casa il cane sia tranquillo. Ha bisogno di un rapporto costante, ecco perché è impegnativo, ma in generale ogni cane ha bisogno di attenzioni durante tutto il giorno.
Quali razze sconsiglieresti a chi è alle prime armi?
Forse il Golden Retriever è più gestibile rispetto ad altre razze ma comunque attenzioni ne richiedono tutte. Sicuramente non consiglierei il mastino, il Malinois, il lupo cescoslovacco, il maremmano e tutti i cani da guardianìa. Si rischia di non avere quelle attenzioni che il cane richiede e arrivare allo scontro.
Possono aggredire il proprietario?
Potrebbero. Ma ci sono diversi segnali di stress o di attenzione che il cane lancia prima di arrivare all’estremo, come per esempio girare le spalle ad altri animali o persone: significa chiudere ogni possibilità di dialogo. Poi sta al proprietario conoscerli e rispettarli. Se si forza la mano, poi dopo, potrebbe arrivare anche il morso.
Basta conoscere il proprio cane per evitare problemi?
Bisognerebbe avere delle competenze che vanno oltre il proprio cane e che in generale riguardano altre informazioni come le caratteristiche degli animali, le regole da rispettare per una corretta conduzione a passeggio, i segnali di stress o quelli calmanti… Può servire farsi seguire da un esperto in modo da non dover cambiare strada quando si incontrano altri animali.
I cani che sono stati in canile hanno normalmente più problemi rispetto ad altri?
No, sfatiamo il mito. Ci sono cani che usciti dal canile hanno cambiato completamente vita, sono tranquillissimi e sono gestibili da tutti o comunque non danno più problemi rispetto ad altri.
Servono tanti incontri per risolvere i problemi nel rapporto col proprio cane?
Normalmente no, però i padroni devono essere collaborativi e seguire i consigli anche in casa, perché sono loro che poi ci vivono assieme durante il giorno, al di fuori quindi dell’incontro o della lezione.
E il corso per il patentino promosso dal Comune di Senigallia? A cosa serve?
Secondo me sono molto utili e fortunatamente vi partecipano non solo coloro che vi sono obbligati. L’intera popolazione si sta interessando a questa iniziativa e qui c’è una buona consapevolezza. Alcuni degli ultimi partecipanti nemmeno hanno un cane e quindi si informano su cosa significhi avere un cane, che necessità abbia. Danno una buona informazione e formazione.
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