La statua del Cristo risorto, vanto di Ostra Vetere, splende più che mai dopo un lungo restauro
OSTRA VETERE – Una accurata operazione di restauro ha restituito all’antico splendore un capolavoro della scultura del Seicento, vanto di Ostra Vetere: la monumentale statua lignea del Cristo Risorto. L’opera d’arte, contraddistinta da un’eleganza rivelatrice della mano di un autore finora ignoto, dotato però di gusto e capacità raffinata, raffigura il Risorto a grandezza naturale; il corpo del Cristo Glorioso è ricoperto da un drappo dorato, arricchito da una scenografica raggiera collocata alle spalle della figura a tutto tondo. Il Risorto tiene alto un vessillo bianco ornato di croce, con ciò riproponendo una inconografia molto conosciuta, analoga a quella del Cristo realizzato attorno al 1460 da Piero della Francesca per Sansepolcro, sua terra natale: l’unica differenza è che nel dipinto di Piero della Francesca la croce è rossa in campo bianco, nella scultura di Ostra Vetee è invece dorata. La statua risale alla seconda metà del seicento, eccezion fatta per i due piccoli angeli che impreziosiscono il festone di nuvole su cui il Cristo poggia i piedi, e che secondo gli esperti potrebbero essere di fattura anteriore. L’iniziativa del restauro della splendida statua, molto ammirata in particolare quando, in occasione della festa dell’Ascensione, viene portata processionalmente per le vie del paese, si deve alle Confraternite locali che, assecondate dal parroco di Santa Maria di Piazza don Mauro Baldetti, hanno trovato un interlocutore munifico ed autorevole nel consiglio d’amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Ostra Vetere, alla cui presidenza è il dottor Claudio Carbini, che ha messo a disposizione le risorse finanziarie indispensabili per la complessa operazione di recupero, portata avanti con la supervisione della Soprintendenza ed effettuata da Michele Papi e dal prestigioso atelier «Il Compasso» di Urbino. Proprio nelle scorse settimane il capolavoro è stato riconsegnato alla comunità di Ostra Vetere, restituita alle sue forme originarie: l’opera sarà ora presentata alla cittadinanza il giorno di Pasqua nella chiesa di San Severo e tornerà poi a percorrere le vie della cittadina nel corteo processionale dell’Ascensione, festa del Cristo Glorioso, scandita da una ritualità che si ripete ogni anno -e da secoli- con poche pause ed eccezioni e con l’accorta regìa e la corale partecipazione delle Confraternite locali.
Raoul Mancinelli