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L’Acr di Senigallia a Camporege: iniziano oggi i campiscuola per centinaia di ragazzi delle medie

Circa 250 ragazzi, provenienti da tutta la diocesi, sono pronti per popolare nuovamente Camporege. Ogni anno la proposta diocesana per i campi scuola si fa nuova e sempre più entusiasmante, pur rimanendo salda sulle linee guida da sempre messe in atto. L’esperienza dei campi infatti pone il ragazzo stesso al centro, lo accompagna a vivere lo straordinario nella quotidianità. Ponendo l’attenzione sul rispetto dei ruoli, sulle responsabilità e sulla condivisione incoraggia il ragazzo a scoprire se stesso, a confrontarsi con gli altri coetanei e ad incontrare il Signore.

Quest’anno, sarà la figura di Mosè ad accompagnare ragazzi di seconda e terza media durante i quattro turni di campi. Vivranno infatti, dal 3 al 28 luglio 2023, un confronto diretto col personaggio biblico, scoprendo quanto siano simili le loro vite, emozioni e sogni, confrontandosi su temi importanti come l’amicizia, l’ascolto, la fiducia ed il perdono. Attraverso incontri di confronto con la Parola e con gli altri, mediante laboratori e scenette, potranno sperimentare la concretezza della proposta formativa, sperimentarla per farne sono da poter riportare nella loro vita quotidiana al di fuori di Camporege. Altra sfida sempre nuova ed importante è quella della spiritualità sulla quale i ragazzi si mettono alla prova. L’esperienza spirituale vuole essere dedicata al ragazzo, semplice ma allo stesso tempo non banale, a misura delle possibilità di ognuno. Attraverso gesti suggestivi, momenti di condivisione fraterna ed alcuni di introspezione personale, i ragazzi vengono accompagnati nella relazione con il Signore. La macchina dei campi portata avanti ormai da anni dall’equipe ACR diocesana non può reggersi sulle sole forze di una decina di più o meno giovani educatori. Fondamentale e di radicale importanza è la collaborazione di educatori provenienti da varie parti della diocesi, che preparano, sistemano ed organizzano tutto il necessario per la partenza dei campi ed accompagnano i ragazzi durante l’esperienza, confrontandosi anche con loro e crescendo insieme. Tale relazione di corresponsabilità nel servizio educativo ai campo viene anche condivisa da cuochi e cuoche fondamentali nella gestione della cucina, da giovani e famiglie a cui vengono chieste testimonianze di vita attraverso incontri sporadici e dai sacerdoti che accompagnano educatori e ragazzi nel cammino. Più in generale, nella quotidianità del servizio ai più piccoli, l’esperienza educativa viene sicuramente condivisa con tutte quelle realtà che operano nella condivisione di esperienze formative e si bellezza, come per esempio la giornata mondiale della gioventù di questo anno, per cui l’azione cattolica diocesana ha sacrificato alcune settimane di campi scuola per permettere la partecipazione ai giovani. Buona estate, buon campo!

Ilaria Giancamilli

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