Sviluppo Marche e azioni contro il dissesto idrogeologico: accordo Regione-Confindustria
Siglato il protocollo di intesa tra Regione Marche e Confindustria per ribadire, tra le altre cose, la sistemazione delle problematiche legate all’alluvione e al dissesto idrogeologico del territorio regionale. La firma è arrivata giovedì 13 aprile e nel documento vengono individuate le emergenze da affrontare subito.
Tra i temi, c’è naturalmente la ricostruzione post sisma 2016, il dissesto idrogeologico dopo l’alluvione del 15 settembre 2022, le carenze infrastrutturali che penalizzano la regione, la transizione energetica e le azioni da mettere in campo per un contesto più competitivo con imprese innovative, digitalizzate, sostenibili e internazionalizzate.
Più in dettaglio, nel protocollo Regione Marche e Confindustria stabiliscono un confronto preventivo e costante sulle tematiche chiave per lo sviluppo del sistema edile e manifatturiero regionale, sulla politica industriale, ma anche sulla verifica degli obiettivi strategici e sulla loro concreta attuazione entro la fine della legislatura.
Uno di questi obiettivi è creare le condizioni per lo sviluppo imprenditoriale e sociale, centrali nelle strategie per la crescita delle Marche. «Ci sono molti settori su cui lavorare insieme – ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – come la programmazione europea o le infrastrutture. Dall’inizio della legislatura abbiamo attraversato momenti difficili come la pandemia, il caro-energia, la guerra russo-ucraina che sta condizionando la nostra economia. A questi si aggiungono il sisma e l’alluvione. Il tessuto produttivo ha dimostrato una grande capacità di tenuta, ma dobbiamo creare prospettive per il futuro ed è quindi essenziale intensificare gli sforzi congiunti della Regione e delle imprese per affrontare le tematiche chiave che più incidono nel rilancio e nella capacità di essere competitivi».
Il presidente di Confindustria Marche Roberto Cardinali ha commentato: «Abbiamo rifocalizzato le emergenze da affrontare subito. Fondamentale è il rilancio della politica industriale regionale per intensificare la crescita economico-sociale e recuperare i gap che ci inquadrano ancora come una regione in transizione. Dobbiamo riuscire, entro questo periodo di programmazione, a ritornare una delle regioni più competitive del Paese. Bisogna per questo affiancare gli sforzi di tenuta e ripresa degli imprenditori, con politiche regionali organiche, chiare e mirate, che assicurino certezza del diritto agli operatori, stimolando un più alto livello di investimenti con adeguate risorse, un contesto più favorevole al fare impresa».
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