Milioni di danni da affrontare ad Arcevia e le difficoltà già prima del disastro di settembre
Sono passati tre mesi ormai dal quel terribile 15 settembre, quando la pioggia sull’entroterra causò enormi dissesti idrogeologici in tutta la vallata e una grave alluvione con 13 morti e miliardi di euro di danni. Tre mesi in cui ancora il territorio non è stato messo in sicurezza, con tanto di disagi crescenti per amministratori e popolazione per il gran numero di strade chiuse, di infrastrutture danneggiate e per la scarsezza di risorse, umane ed economiche, a disposizione.
A denunciare tutto questo è il sindaco di Arcevia Dario Perticaroli: «Abbiamo una ventina di strade chiuse sul nostro territorio comunale, dieci ponti crollati e altrettanti con danni. Una situazione di enorme e straordinaria criticità che non riusciamo ad affrontare perché non abbiamo i mezzi, le persone e i soldi per farlo». Già i piccoli comuni come la “perla dei monti” erano in difficoltà anche solo per gestire l’ordinaria amministrazione, figuriamoci ora dopo un dissesto idrogeologico di portata secolare. «Noi stiamo procedendo pian piano alla riapertura delle strade di nostra competenza ma tante altre rimangono ancora inaccessibili con gravi disagi ai cittadini» spiega ancora Perticaroli. Solo per il patrimonio comunale ci sono danni e interventi per una stima di circa 1,5 milioni di euro; a ciò vanno aggiunti ben 36 milioni di euro di danni a ponti e infrastrutture provinciali o gestite dall’Anas. Una situazione insostenibile per qualsiasi comune…
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